Controlli a tappeto nei bar e nei ristoranti di Catania | Ecco i NOMI e le FOTO dei locali ispezionati

di Redazione

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Controlli a tappeto nei bar e nei ristoranti di Catania | Ecco i NOMI e le FOTO dei locali ispezionati

| sabato 19 Aprile 2014 - 14:32

Controlli a tappeto nei ristoranti e nei locali di Catania. Il personale della polizia scientifica, dell’Asp, dell’Inail e dell’Inps hanno effettuato verifiche a largo spettro per accertare le condizioni igienico sanitarie dei locali, la tenuta degli alimenti, i contratti di assunzione dei lavoratori, nonché, la regolare occupazione del suolo pubblico.

Nel corso dell’attività sono state irrogate sanzioni per la somma complessiva di circa 50.000 euro ed indagate in stato di libertà 8 persone.

Questi i locali controllati (GUARDA LE FOTO):

1. Ristorante “La Siciliana”, viale Marco Polo: il titolare è stato sanzionato per alcune modifiche strutturali apportate al locale, nonché per le scarse condizioni igienico sanitarie, precisamente all’interno della sala ristorante, nei pressi del bancone contenente gli antipasti a buffet, veniva riscontrata la presenza sul muro di formiche. Sono stati sequestrati due chili di pesce privo di tracciabilità.

2. Ristorante “Pepe Nero”, viale Ruggero di Lauria: è stato rilevato il rispetto delle norme concernenti tanto la conservazione e il confezionamento degli alimenti, quanto la pulizia degli ambienti; il titolare è stato, tuttavia, sanzionato per alcune modifiche strutturali apportate al locale. Si è accertata la presenza di un extracomunitario che, sebbene regolarmente assunto, non risultava in regola con il permesso di soggiorno.

3. Ristorante “Giardino di Bacco”, via Piave a San Giovanni La Punta. Al titolare è stata contestata la modifica non autorizzata di alcune parti del locale, nonché, la mancata tracciabilità di circa 2 kg di tonno rosso e di alcuni prodotti alimentari.

4. Ristorante “Ninnetti night-non solo pub”, via Umberto a San Gregorio di Catania: il titolare è stato sanzionato per le precarie condizioni igienico sanitarie riscontrate in relazione alla tenuta degli alimenti nonché per aver apportato delle modifiche strutturali non autorizzate al locale. Si procedeva poi a sequestrare circa 50 kg di carne rossa e bianca surgelata: sebbene nel menù alcuni alimenti fossero indicati come freschi, in realtà, si trattava di prodotti surgelati. Per quanto sopra il titolare veniva indagato in stato di libertà per frode nell’esercizio del commercio.

5. Bar “Prestipino”, via Etnea: è stata disposta la chiusura del laboratorio per le scarse condizioni igienico sanitarie, nonché contestato l’ampliamento abusivo dell’occupazione del suolo pubblico (il triplo rispetto a quanto autorizzato) e delle modifiche strutturali apportate al locale.

6. Bar “Charmant”, “Savia”, “Spinella”, via Etnea: è stato rilevato il rispetto delle norme concernenti tanto la conservazione e il confezionamento degli alimenti, quanto la pulizia degli ambienti.

7. Bar “Centrale”, piazza Lucia Mangano a San Giovanni La Punta: sono stati sequestrati all’interno del laboratorio, numerosi alimenti tanto di origine animale quanto vegetale, perché scaduti; pertanto, il titolare è stato deferito all’autorità giudiziaria per aver creato una situazione di pericolo per la salute pubblica. Si è inoltre provveduto a contestare al titolare l’ampliamento arbitrario della concessione relativa al suolo pubblico.

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Nel corso dell’attività sono stati controllati due chioschi-bar posti nei pressi della pescheria. Il titolare del primo chiosco, sito all’interno della villa Pacini, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per furto di energia elettrica e di acqua; quest’ultimo, infatti, era allacciato abusivamente alla rete elettrica e a quella idrica utilizzate dal Comune per l’illuminazione della villa e per la manutenzione e l’innaffiamento dei giardini pubblici. Sono state inoltre rimosse, poiché non autorizzate, delle verande fisse contenenti numerosi tavoli e sedie, che occupavano circa 100 mq della predetta villa.

Per quanto riguarda il secondo chiosco, sito in via Dusmet, sotto i c.d. Archi della Marina, è stato riscontrato che era allacciato abusivamente tanto alla rete idrica quanto a quella elettrica; in particolare, l’acqua veniva rubata da una fontana pubblica posta ad alcuni metri, attraverso un tubo abilmente occultato sotto il manto stradale. Sanzioni sono state poi irrogate per l’occupazione abusiva del suolo pubblico: sotto l’arco erano stati posti tavoli, sedie e barili di legno che di fatto chiudevano la strada impedendo il passaggio ai veicoli. Si è provveduto, infine, a sequestrare e rimuovere il chiosco dalla pubblica via poiché privo di copertura assicurativa.

Sono stati, inoltre, controllati, sanzionati e rimossi, poiché privi di copertura assicurativa e per occupazione abusiva di suolo pubblico:

  • nr.1 rivendita ambulante di panini sita in piazza San Pio X;
  • nr.1 rivendita ambulante di panini sita all’interno del parcheggio scambiatore di piazza Raffaello Sanzio: qui il titolare è stato indagato poiché esponeva un contrassegno assicurativo che da accertamenti esperiti è risultato essere falso;
  • nr.1 rivendita ambulante di panini sita in via San Francesco La Rena;
  • nr.1 rivendita ambulante di ghiaccio sita in via Dusmet;
  • nr.2 furgoni contenenti tavoli, sedie e alimenti, siti entrambi in San Giovani Galermo, all’interno del parcheggio scambiatore di fronte all’Etna Bar.

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Sono stati invece sanzionati solo per quanto concerne l’occupazione abusiva del suolo pubblico il bar “il Chioschetto” e il bar “Antico Cafè” di piazza Università, il Chatedral’s bar di via Garibaldi, il bar Prestipino di piazza Duomo, nonché diversi rivenditori ambulanti di panini siti in piazza Spedini, in piazza Raffaello Sanzio.

Nella panineria ambulante “Don Bosco” di San Giovanni La Punta, sebbene è stato rilevato il pieno rispetto delle norme concernenti la conservazione e il confezionamento degli alimenti, la mancanza di alcuni requisiti prescritti dalla concessione ha richiesto la sospensione dell’attività.

I controlli hanno riguardato pure un venditore ambulante di pesce sito in via Acquicella porto, di fronte al faro Biscari, denominato “Pazzo Pesca” ove sono stati sequestrati diversi kg di pesce e frutti di mare (una parte dei quali rimessi in mare), e si è provveduto alla rimozione coatta di tre furgoni utilizzati per la vendita e il trasporto del pesce, poiché privi di copertura assicurativa.

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