Mafia, condanne per 300 anni a Palermo | Colpito il clan del rione Noce: 38 condannati

di Redazione

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Mafia, condanne per 300 anni a Palermo | Colpito il clan del rione Noce: 38 condannati

| martedì 27 Maggio 2014 - 19:19

Un processo contro un’intera cosca mafiosa a Palermo, conclusosi con il rito abbreviato, ha portato a 38 condanne e tre assoluzioni, per un totale di 300 anni di carcere. Il clan della Noce, noto rione palermitano, è stato sgominato due anni fa e adesso arrivano le condanne. La sentenza è del Gup Wilma Mazzara, che ha accolto quasi interamente le richieste dei pm Amelia Luise, Francesco Del Bene e Gianluca De Leo.

Avevano in mano il traffico di droga e il racket del quartiere della Noce, poi sono stati fermati nell’ottobre del 2012. E sono stati colpiti in tribunale con la pioggia di condanne, comprese tra anno e otto mesi e 14 anni, con cui sono stati giudicati.

La pena più alta è stata inflitta a Fabio Chiovaro (16 anni e 6 mesi). Queste le altre condanne: 12 anni a Francesco Picone, Gaetano Maranzano, Vincenzo Tumminia, Salvatore Seidita, Felisiano Tognetti; 14 anni per Tommaso Tognetti e Carlo Castagna; 10 anni per Gaetano e Tommaso Castagna, Marcello Argento, Santino Chiovaro, Giovanni Matina; 10 anni e 6 mesi per Renzo Lo Nigro, Giuseppe Sammaritano; 10 anni e 2 mesi a Gaspare Bonura; 8 anni a Cosimo Michele Sciarabba, Antonino Bonura, Giuseppe Antonio Enea, Giuseppe Di Benedetto; 8 anni e 6 mesi per Domenico Spica, Umberto Maltese, Giovanni Guddo, Giacomo Nicolò Sciarratta; 8 anni e 4 mesi a Saverio D’Amico; 6 anni a Girolamo Albanese, Giovanni Seidita, Santo Pitarresi, Giuseppe Bonura; 2 anni a Vincenzo Acone, Giuseppa Mirabella, Vincenzo Landolina; un anno e 8 mesi a Giacomo Abbate, Dario Giunta, Umberto Sammaritano, Vincenzo Toscano, Alessandro Guddo, Salvatore D’Amico.

Sono stati assolti Luca Crini, Giorgio Perrone e Cosimo Grasso.  È stato invece dichiarato estinto il reato per Girolamo Seidita, deceduto durante il processo. Il gup ha disposto la confisca per alculi esercizi della città siciliana: la ditta “Uomo in” in corso Finocchiaro Aprile, l’agenzia di scommesse “Internet point” in via Re Federico, quella in via Serradifalco e in via Cluverio, le agenzie di scommesse “Gold bet” in via La Mantia e “Betuniq” in via Libero Grassi, la “Mondial Betting” in via Dante.

Il giudice ha anche disposto il risarcimento di cinquemila euro per le parti civili tra cui il Comune di Palermo, il centro Pio La Torre, Confindustria Palermo, Confindustria Sicilia, Fai, Addiopizzo, Libero Futuro, Solidaria, Sos impresa, Confesercenti, Confcommercio, Ance.

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