Caso Rai, il governo cerca una mediazione | “Ma resta il contributo di 150 milioni”

di Redazione

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Caso Rai, il governo cerca una mediazione | “Ma resta il contributo di 150 milioni”

| martedì 03 Giugno 2014 - 09:38

Resta teso il clima sulla vicenda Rai. Non è stato ancora revocato lo sciopero indetto contro il contributo di 150 milioni chiesto dal governo, sciopero che resta in calendario per l’11 giugno.

Per evitare il blocco del servizio pubblico è sceso in campo anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha lanciato un appello al direttore generale Gubitosi. Bonanni ha chiesto che vengano convocati i sindacati Rai “per aprire assieme al governo una discussione trasparente sul piano industriale e sull’anticipo del rinnovo della concessione di servizio pubblico”.

Gli spiragli per sperare in un ripensamento sulla mobilitazione ci sono. Il governo, pur rimanendo fermo sulle sue posizioni, tende una mano a Viale Mazzini. Lo conferma anche quanto dichiarato dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando: “Il contributo di 150 milioni a carico della Rai resta inalterato”, anche se la tv di Stato, precisa il viceministro, verrà esclusa dall’elenco delle imprese partecipate a cui sarà chiesta una riduzione dei costi del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015.

Intanto domani in Vigilanza è programmata l’audizione del presidente della Rai Anna Maria Tarantola e del Cda dell’azienda.

Un altro nodo riguarda la riduzione delle sedi regionali. Sarebbe nelle intenzioni del governo presentare un emendamento che accoglie la proposta portata in commissione Bilancio dal senatore Pd e vicepresidente della Vigilanza, Salvatore Margiotta, per mantenere l’obbligo di una sede della Rai in ogni Regione.

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