L’Aquila, scoppia fabbrica di fuochi d’artificio | Due le persone morte, si teme per un disperso

di Redazione

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L’Aquila, scoppia fabbrica di fuochi d’artificio | Due le persone morte, si teme per un disperso

| mercoledì 09 Luglio 2014 - 14:46

Tre esplosioni poco prima le 14 hanno fatto tremare Tagliacozzo una località, in provincia dell’Aquila: una fabbrica di fuochi d’artificio, la Pirotecnica Paolelli, è esplosa. Secondo le prime informazioni, all’interno dell’azienda vi erano otto persone ma il titolare, Sergio Paolelli, non ha saputo dare indicazioni precise.

Due persone sono morte carbonizzate. Non è ancora chiaro quanti siano invece i dispersi e le persone estratte vive da sotto le macerie. Tra queste ci sarebbero anche i titolari dell’azienda. I soccorsi si stanno muovendo con molta cautela perché c’è il pericolo di nuove esplosioni. Per lo stesso motivo la zona è off limits per curiosi e giornalisti.

In molti comuni limitrofi è saltata la corrente elettrica e molte finestre sono state distrutte dalla deflagrazione. L’esplosione ha provocato due colonne di fumo visibili anche a chilometri di distanza. La terra ha tremato per chilometri, molti in zona hanno creduto si trattasse di un terremoto. Sul posto vigili del fuoco e forze dell’ordine.

La Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo di indagine per l’esplosione che ha causato ieri tre vittime nella fabbrica di fuochi d’artificio Paolelli a Tagliacozzo. Conferma il procuratore capo Maurizio Maria Cerrato che si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. La visita del magistrato sul luogo è stata breve, giusto per ‘prendere possesso’ del territorio. Stanno ancora operando sul posto gli artificieri e il perito balistico incaricato dal magistrato.

L’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio Paolelli di Tagiacozzo è il terzo grave incidente negli ultimi 15 anni nella Marsica ad aziende che producono fuochi. Il primo incidente si è verificato in un’azienda di Cerchio (L’Aquila) con un morto e tre feriti, mentre qualche anno dopo a Roccavivi di Balsorano (L’Aquila) un’esplosione uccise tre lavoratori.

Un anno fa invece, nel luglio del 2013, un’esplosione colpì  le casematte della fabbrica dei fratelli Di Giacomo a Città Sant’Angelo.  Lo scoppio sventrò una collina e rase al suolo sette depositi. Tragico il bilancio: nell’esplosione morirono un ragazzo di 22 anni, Alessio Di Giacomo, il titolare Mauro Di Giacomo, 45 anni (papà di Alessio), suo fratello Federico, 50, e il nipote (figlio di un altro fratello) Roberto Di Giacomo, 39 anni. Rimase ferito il Maurizio Berardinucci, morto dopo 3 mesi all’ospedale di Roma. Tutta la regione è rimasta profondamente sconvolta da questa tragedia.

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