Ferguson, violato il coprifuoco: nuovi scontri | L’autopsia: Brown raggiunto da sei colpi /FOTO

di Redazione

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Ferguson, violato il coprifuoco: nuovi scontri | L’autopsia: Brown raggiunto da sei colpi /FOTO

| lunedì 18 Agosto 2014 - 08:28

Dopo una giornata di relativa calma a Ferguson (Usa), dove una settimana fa è stato ucciso il giovane nero Michael Brown, la tensione è riesplosa domenica sera. Tafferugli dopo che la polizia ha lanciato lacrimogeni in risposta alle molotov tirate da diversi manifestanti, che hanno così violato per  la seconda notte il coprifuoco. Almeno un centinaio di persone hanno marciato verso una stazione di polizia: un manifestante è stato colpito con proiettili di gomma.

È di un ferito grave, in condizioni critiche, e di almeno sette arresti, il bilancio dei nuovi incidenti verificatisi durante la notte tra sabato e domenica. Lo ha detto il responsabile della Missouri Highway Patrol, il capitano Ron Johnson, riporta la Nbc online, confermando l’uso di lacrimogeni, dopo che colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto della polizia.

Il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha introdotto il coprifuoco per “mantenere la pace” e “ottenere giustizia” determinando le circostanze della mote del ragazzo. I manifestanti hanno rifiutato di rientrare nelle loro case prima dell’inizio del coprifuoco a mezzanotte e la polizia ha lanciato contro di loro bombe fumogene per disperderli.

Brown è stato raggiunto da sei proiettili, di cui due alla testa. Lo rivelano i risultati preliminari dell’autopsia indipendente richiesta dalla famiglia e disposta dal Dipartimento della Giustizia, riferisce il New York Times. Uno dei proiettili è entrato nella parte superiore del cranio del giovane nero, suggerendo che la testa era piegata in avanti quando lo ha colpito causandone la morte. Il ragazzo è stato anche colpito quattro volte al braccio destro, ha spiegato il medico. I proiettili non sembra siano stati sparati a distanza ravvicinata, perchè non c’era polvere da sparo sul corpo del giovane. Tuttavia questa ipotesi potrebbe cambiare se venissero ritrovati residui sugli abiti della vittima, su cui il medico non ha ancora avuto accesso.

Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter e originario di St. Louis, è a Ferguson dove ha preso parte alle manifestazioni per protestare contro la morte del 18enne nero Michael Brown, ucciso da un poliziotto, e dove ha postato messaggi e video. “Fai la cosa giusta e torna a casa”, ha twittato ieri sull’account @jack citando un consigliere comunale, poi ha postato un video poco prima del coprifuoco imposto a Ferguson. “E’ bello essere a casa. Rimarro’ il weekend #HandsUpDontShoot, ha scritto il miliardario venerdì sera. L’hashtag fa riferimento allo slogan dei manifestanti: “Mani in alto, non sparate”, in riferimento alle circostanze poco chiare sull’uccisione di Brown. Molti testimoni sostengono infatti che la vittima aveva le mani alzate in segno di resa quando è stata uccisa dal poliziotto.

(FOTO TWITTER)

 

 

 

 

 

 

 

 

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