Operai agricoli, rinnovato il contratto nazionale | Coldiretti: “Passo coraggioso in tempi di crisi”

di Redazione

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Operai agricoli, rinnovato il contratto nazionale | Coldiretti: “Passo coraggioso in tempi di crisi”

| mercoledì 22 Ottobre 2014 - 11:38

È stato sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro per 1,2 milioni di operai agricoli e florovivaisti scaduto il 31 dicembre 2013, con un aumento salariale del 3,9%, pari a 50,70 euro medie al mese ripartite in due tranche. Lo rende noto la Coldiretti.

Il contratto scadrà il 31 dicembre del 2017. Secondo la Coldiretti, è un passo coraggioso in tempi di crisi ma anche la conferma della dinamicità del settore agricolo e del ruolo che può svolgere a sostegno della ripresa del Paese. Il rinnovo siglato da tutte le organizzazioni datoriali e di rappresentanza del mondo del lavoro, sottolinea l’organizzazione agricola, si contraddistingue in termini di contenuti in una riconferma e rafforzamento del sistema della bilateralità contrattuale, oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti.

Agli operai agricoli interessati dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro “è stata garantita la necessaria copertura contrattuale sia in termini di recupero del potere d’acquisto che di salario di produttività grazie alla definizione delle linee guida per la sua esigibilità”. Lo sottolinea la Coldiretti, precisando che è di rilevante importanza “l’allineamento alle necessità delle imprese dei livelli di flessibilità nella gestione del rapporto in termini di monte ore di straordinario sia annuale che giornaliero e settimanale e del regime di flessibilità multi periodale”.

Quanto ai risultati del negoziato, conclude l’organizzazione agricola “lo sforzo profuso in sede di trattativa non ha prodotto alcuna particolare compromissione riguardo all’entità degli aumenti salariali, risultati assolutamente compatibili rispetto alla congiuntura economica che attraversa il sistema agricolo, né alle concessioni alla controparte sindacale per molta parte legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori”.

”Dopo una trattativa non facile e in un contesto di crisi, è stato raggiunto un risultato soddisfacente che coglie elementi fondamentali, a partire dall’aumento salariale pari al 3,9% per il biennio 2014-2015, in due tranche da 2,1% e 1,8%”, hanno commentato Fai, Flai e Uila.  ”Su una retribuzione media di 1.300 euro mensili – spiegano i sindacati – si avrà a regime un aumento di circa 50 euro per quattordici mensilità; un risultato importante per la tutela dei redditi che, considerando il contesto di crisi e deflazione, porta un aumento reale nelle tasche dei lavoratori”.

Le organizzazioni fanno anche notare che è stata rafforzata la esigibilità dei Contratti Provinciali di Lavoro (Cpl) e che si prevede anche un percorso a livello regionale che ha l’obiettivo di armonizzare gli inquadramenti dei lavoratori previsti nei Cpl. Sono state definite indicazioni più precise al fine di favorire lo sviluppo della contrattazione legata agli incrementi della produttività aziendale a livello territoriale. In tema di welfare contrattuale è stato aumentato di un giorno il permesso per i padri in occasione della nascita e adozione dei figli. È stato anche ottenuto un periodo di aspettativa oltre al periodo di comporto per i lavoratori affetti da patologie oncologiche. Il rinnovo vede l’inclusione anche dei lavoratori della manutenzione del verde.

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