Multa dell’Antitrust per il sito Tripadvisor | “Enfatizza il carattere autentico delle recensioni”

di Redazione

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Multa dell’Antitrust per il sito Tripadvisor | “Enfatizza il carattere autentico delle recensioni”

| lunedì 22 Dicembre 2014 - 17:33

Tripadvisor, popolare sito web di recensioni di ristoranti e alberghi, è stato multato dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta. Dovrà pagare 500mila euro perché, nel pubblicizzare la propria attività, “enfatizza il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili ed espressione di reali esperienze turistiche”.

L’indagine dell’Antitrust parte da una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni consumatori: l’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella ha accertato la scorrettezza della pratica commerciale realizzata, a partire da settembre 2011 e tuttora in corso, da Tripadvisor LLC (società di diritto statunitense che gestisce il sito www.tripadvisor.it) e da Tripadvisor Italy.

Con questo provvedimento – si legge nella nota – l’Antitrust ha vietato la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella “diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni”, pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni.

A giudizio dell’Autorità, le condotte contestate violano gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, “risultando idonee a indurre in errore una vasta platea di consumatori in ordine alla natura e alle caratteristiche principali del prodotto e ad alterarne il comportamento economico”. L’intervento dell’Antitrust punta a evitare che i consumatori assumano le proprie scelte economiche, in ordine ai servizi resi dalle strutture turistiche ricercate sul sito, basandosi anche su informazioni pubblicitarie non rispondenti al vero.

“Un risultato storico”. È la reazione di Federalberghi alla decisione dell’Antitrust di sanzionare Tripadvisor, accertando infrazioni (pratiche commerciali scorrette) e irrogando sanzioni pecuniarie amministrative per 500.000 euro. “Netto apprezzamento per la decisione dell’Antitrust, che si muove nella direzione giusta, volta ad offrire maggiore tutela ai consumatori ed alle imprese” afferma Alessandro Nucara, direttore generale della Federalberghi. Il pronunciamento è stato adottato in seguito alle numerose segnalazioni pervenute da parte di consumatori e di proprietari di strutture turistiche nonché dall’Unione Nazionale Consumatori e da Federalberghi che avevano evidenziato il dilagare di recensioni farlocche o diffamatorie che il portale Tripadvisor pubblica senza adeguati controlli.

“Una persona che desidera informarsi – prosegue Nucara – quando consulta un sito che afferma di pubblicare le opinioni di altre persone, abbia il diritto di conoscere le vere opinioni di vere persone che raccontano una vera esperienza. Allo stesso modo – secondo Nucara – il soggetto al quale si riferisce un determinato commento pubblicato in rete ha diritto ad essere tutelato contro ogni forma di diffamazione, di concorrenza sleale e di pressione indebita. “Non è la prima volta – evidenzia Nucara – che Tripadvisor viene richiamato all’ordine dalle autorità che sorvegliano il funzionamento del mercato. Nel febbraio 2012, l’Autorità britannica per la pubblicità (Advertising Standards Authority) ha imposto a Tripadvisor di eliminare dalla descrizione del proprio servizio le espressioni volte a far ritenere che tutte le recensioni pubblicate sul sito sono rilasciate da veri viaggiatori, sono oneste, reali ed attendibili. A ottobre 2011, il Tribunale di Parigi aveva condannato Expedia, TripAdvisor e Hotels.com a pagare una multa da 430mila Euro per aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli”. “L’azione di Federalberghi – conclude Nucara – proseguirà, in Italia ed a Bruxelles, con l’obiettivo di porre ulteriori argini alle recensioni fasulle e di modificare la normativa che consente ai furbetti dell’anonimato di ledere i diritti altrui godendo di una sostanziale impunità”.

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