Usavano le linee del 118 per l’autoricarica | Sette dipendenti dell’Ares accusati di peculato

di Redazione

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Usavano le linee del 118 per l’autoricarica | Sette dipendenti dell’Ares accusati di peculato

| venerdì 20 Marzo 2015 - 14:45

Utilizzavano il telefono dell’ufficio per chiamare i propri cellulari e ottenere i bonus dell’autoricarica. Soltanto che l’ufficio in cui lavoravano era quello del 118 e le linee che tenevano occupate quelle delle emergenze. Sette impiegati dell’Ares di Roma sono adesso accusati di peculato.

Nel 2011 le bollette dell’Ares aumentano vertiginosamente e, dai tabulati telefonici, si scopre che sette dipendenti rimanevano incollati al telefono chiamando se stessi o le mogli. Avevano infatti adottato una tariffa ad hoc che prevedeva l’accredito di denaro quando si ricevono chiamate.

Gli impiegati avrebbero dovuto lasciare libere linee del 118 per rispondere alle telefonate dei cittadini che chiamavano per chiedere l’intervento di un’ambulanza. Come riporta Il Corriere della Sera c’è chi sarebbe arrivato a farsi accreditare 896 euro su due diverse carte sim a lui riconducibili. Altri si sarebbero limitati ad addebitare sul conto dell’Azienda regionale per le emergenze sanitarie somme tra i sessanta e i duecentosessanta euro.

Alcuni hanno già saldato le proprie pendenze amministrative, pagando le sanzioni decise dalla Corte dei Conti. I sette dipendenti dell’Ares di Roma, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Attilio Pisano, rischiano comunque di finire sotto processo con l’accusa di peculato.

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