Chi è Josephine Witt: dalle Femen a Blockupy | La storia della donna che ha “aggredito” Draghi

di Redazione

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Chi è Josephine Witt: dalle Femen a Blockupy | La storia della donna che ha “aggredito” Draghi

| giovedì 16 Aprile 2015 - 13:24

Si chiama Josephine Witt ed è l’attivista che ha aggredito ieri il presidente della Bce Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa a Francoforte. Non è nuova ad azioni di protesta del genere: ha anche fatto parte del movimento delle Femen, partecipando a diverse azioni, tra cui quella in cui saltò, a seno nudo, davanti a Merkel e Putin alla fiera di Francoforte, e quella in cui manifestò in Tunisia a favore di Amina, la prima Femen araba, sempre svestita, per cui fu arrestata e si fece 29 giorni di carcere.

21enne, originaria di Amburgo e studentessa di filosofia, ha fatto parte della campagna Blockupy e ora agisce da sola: “L’attacco con i coriandoli non è stata un’azione delle Femen: mi spiace signore. Mi considero un’attivista freelance. Sono una ex Femen, protesta libera!”, ha scritto sul suo profilo Twitter commentando l'”aggressione”.

“Avete visto che faccia ha fatto?”, ha detto in un altro tweet parlando dell’espressione tra il sorpreso e terrorizzato sfoggiata dal presidente della Bce: “Non era contro Mario Draghi, ma contro ciò che rappresenta” ha poi spiegato in un’intervista dopo essere stata rilasciata dalla stazione di polizia dove è rimasta in custodia per un paio d’ore.

“Da tempo in Germania ci sono queste proteste contro la Banca centrale per la situazione greca, a Francoforte c’è stata una mobilitazione durata un mese contro il suo nuovo grattacielo – ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera -. Si tratta di un’istituzione che ha un’enorme influenza sulle nostre vite e però su di lei non c’è nessun controllo di tipo democratico, non viene eletta. Rappresenta l’arroganza del potere, privato della legittimità popolare. È il grande problema della politica europea – ha proseguito – l’assenza di verifiche democratiche sulle decisioni che vengono prese e condizionano le vite di decine, anzi di alcune centinaia di milioni di persone”.

E il web se la ride:

karatekiddraghi

 

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