Palermo, sgominata una banda di spacciatori | Dieci persone sono finite in manette

di Redazione

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Palermo, sgominata una banda di spacciatori | Dieci persone sono finite in manette

| martedì 09 Giugno 2015 - 07:26

La polizia ha sgominato a Palermo una banda di spacciatori, alcuni dei quali, spiegano gli investigatori, collegati alla mafia. Sono 10 gli arresti per coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di cocaina, marijuana e hashish. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip su richiesta della Dda.

Le indagini della operazione denominata in codice Andreas, condotte dai poliziotti della sezione Antidroga della squadra mobile, hanno avuto inizio un anno fa e sono nate dalla sorveglianza di alcuni giovani spacciatori. “L’inchiesta ha consentito – dicono gli inquirenti – di smantellare l’intero organigramma criminale composto da diverse persone alcune delle quali in connessione con Cosa nostra, nonché il sequestro di ingenti quantitativi di droga“.

Ecco l’elenco degli arrestati dell’operazione antidroga della polizia a Palermo, Andreas: Salvatore Coppola, 39 anni Giuseppe Lombardo 33 anni, Benedetto Graviano 24 anni, Antonino Augello, 39 anni, Mario Iannitello 54 anni, Salvatore Provenzano 45 anni, Antonio Tola, 23 anni, Gaspare Corso 44, Danilo Monti, 30, Giovanni Bronte, 43 anni.

La base dello spaccio dell’operazione Andreas, chiamata così perché uno dei pusher somigliava al calciatore tedesco della nazionale Brehme, era la bottega a Ballarò di Giovanni Bronte. Il fruttivendolo che sarebbe inserito nella famiglia mafiosa di Porta Nuova e che avrebbe controllato e gestitp i traffici di droga di marijuana e hashish. Seguendo i suoi sodali Antonino Augello e Benedetto Graviano gli uomini della sezione Antidroga della squadra mobile di Palermo sono riusciti ad identificare e fare irruzione in due grosse piantagioni di marijuana: la prima nel territorio di Monreale la seconda tra Vicari e Campofelice di Fitalia. Qui in due terreni incolti difficilissimi da raggiungere, abbandonati dai proprietari controllati giorno e notte da sentinelle crescevano 5 mila piante. Due piantagioni che servivano per il fabbisogno dello spaccio delle famiglie di Porta Nuova sempre più coinvolte nella produzione e nella detenzione e commercio di stupefacenti. Tanto che quando gli agenti sequestrarono le due piantagioni e la marijuana già essiccata i boss cercarono di rifornirsi a Catania. I telefoni dei componenti della banda erano sotto controllo e così per i poliziotti fu un gioco da ragazzi bloccare i corrieri che stavano portando a Palermo oltre 50 chili di erba pronta per essere spacciata a Ballarò.

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