Milano, decapitata dopo l’abuso di alcol e cocaina | Confessa il transessuale davanti al magistrato

di Redazione

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Milano, decapitata dopo l’abuso di alcol e cocaina | Confessa il transessuale davanti al magistrato

| lunedì 15 Giugno 2015 - 22:27

Due giorni tra abuso di alcol e cocaina, poi la lite e l’incredibile violenza su Antonietta Gisonna, accoltellata e decapitata nella notte tra sabato e domenica scorsa nel suo appartamento alla periferia di Milano, in via Amedeo. La ricostruzione  di quanto è accaduto è del transessuale di 20 anni, Carlos Julio Torres Velesaca, arrestato dai carabinieri e interrogato dal pm di Milano Elio Ramondini nel carcere di San Vittore.

“Abbiamo trascorso due giorni a bere e ad assumere cocaina, poi abbiamo litigato mentre parlavamo di morti e di cadaveri e l’ho colpita”, ha spiegato il giovane, originario dell’Ecuador ma residente da anni in Italia. Il giovane avrebbe raccontato agli inquirenti di aver agito “in preda a un delirio” e di non ricordare alcune fasi dell’aggressione. Non avrebbe fornito, quindi, una spiegazione chiara sui motivi per cui si è accanito sulla donna di 52 anni colpendola con una decina di coltellate per poi decapitarla, gettando la testa nel cortile.

Diverse persone residenti nel condominio, inoltre, hanno sentito urla e richieste di aiuto provenienti dalle stanze dove si stava consumando il massacro. Sullo sfondo dell’omicidio ci sarebbe quindi l’abuso di sostanze stupefacenti, nell’appartamento dove il transessuale viveva da alcuni giorni, ospite della vittima. Durante la discussione Antonietta Gisonna e Julio Velesaca, avrebbero parlato di morti e cadaveri, in seguito è esplosa la violenza. I carabinieri hanno trovato nell’appartamento anche il cagnolino della donna, mentre il giovane si era rifugiato in una stanza, sotto choc, lontano dal cadavere in una pozza di sangue. Nella casa sono stati rinvenuti anche alcuni coltelli da cucina sporchi di sangue. Il transessuale è stato dimesso dall’ospedale dove era ricoverato a causa di alcune ferite alle mani, riportate probabilmente mentre accoltellava la vittima.

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