Le mani della ‘ndrangheta sui giochi online | Sequestrati beni per 25 milioni di euro

di Redazione

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Le mani della ‘ndrangheta sui giochi online | Sequestrati beni per 25 milioni di euro

| venerdì 11 Settembre 2015 - 11:31

La Dda di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 25 milioni di euro sul gioco illecito e scommesse online controllati dalla ‘Ndrangheta.

L’operazione è stata condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza, squadra mobile e Dia di Reggio Calabria in collaborazione con Scico e Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della finanza. I beni sequestrati sono 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali e internali.

Trentasei gli immobili e numerose auto e moto.

Il 22 luglio scorso era stata portata a termine l’operazione chiamata ‘Gambling’ con l’arresto di 41 persone ed il sequestro di altri beni per 2 miliardi di euro.

Gli inquirenti hanno individuato altre aziendali, siti online, beni immobili e mobili e rapporti finanziari riconducibili ad alcuni dei membri dell’ organizzazione criminale internazionale, alcuni dei quali affiliati alla ‘ndrangheta, che hanno esercitato abusivamente l’attività del gioco e delle scommesse online, riciclando ingenti proventi illeciti.

È emerso anche che attraverso le imprese operanti nel settore dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione, l’organizzazione ha aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti, in parte reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori società nonché per l’attivazione di nuovi siti online per l’esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività illecite.

I beni sono stati sequestrati in Calabria, Lazio, Sicilia e Veneto. In particolare i beni sottoposti a sequestro sono: l’intero patrimonio aziendale di 21 società e dei trust localizzati in Italia, Malta, Romania, Spagna, Panama e nelle Antille Olandesi; 3 partecipazioni in società italiane; 31 siti nazionali e internazionali di scommesse online; 36 immobili ubicati nelle province di Belluno, Catanzaro, Cosenza, Enna, Reggio Calabria e Venezia; 15 tra autovetture e motocicli.

La rete ha mantenuto, comunque, il centro decisionale e operativo in Calabria, rappresentando la ‘ndrangheta che è interessata agli imponenti flussi economici generati da quelle attività imprenditoriali che, oltre a consentire ingenti guadagni, hanno agevolato il riciclaggio del denaro sporco.

In Germania e a Singapore sono state sottoposte a sequestro liquidità rispettivamente ammontanti a 1.700.000 euro e a 2.000.000 di euro circa.

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