Caccia britannici bombardano la Siria | Via libera dal Bundestag ai raid anti-Isis

di Redazione

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Caccia britannici bombardano la Siria | Via libera dal Bundestag ai raid anti-Isis

| venerdì 04 Dicembre 2015 - 08:11

Il prossimo obiettivo degli attacchi dell’Isis sarà la Gran Bretagna. Lo riporta la Cnn. Secondo fonti delle intelligence americana ed europea, membri dell’Isis in Siria e in Iraq punterebbero ad attaccare il Paese guidato da Cameron e sarebbero stati esortati a tornare nel Regno Unito per colpire. Non èu ancora chiaro tuttavia quanto la minaccia possa essere imminente.

La Gran Bretagna, da ieri coinvolta direttamente nei raid aerei in Siria, è ora ufficialmente nel mirino dell’Organizzazione dello Stato islamico (Isis), che tramite i suoi account su internet ha inondato la rete di minacce di attacchi contro obiettivi britannici e sul suolo d’Oltremanica. “Non prendetevela con l’Islam quando vi colpiremo”, si legge sugli scarni comunicati fatti circolare sul web.

“Londra dopo Parigi”, è uno degli slogan più ripetuti dai profili che esibiscono le insegne dell’Isis. Dal canto suo, il ministero della difesa di Londra ha nel pomeriggio diffuso il primo bollettino militare con l’esito dei raid aerei in Siria, cominciati nella notte tramite jet di stanza nella base della Raf a Cipro, a largo delle coste siriane. La Gran Bretagna partecipa già da un anno ai bombardamenti anti-Isis in Iraq.

Secondo il comunicato del ministero della difesa, oggi sono stati colpiti sei obiettivi nell’est siriano al confine con l’Iraq, nei pressi del principale campo petrolifero della zona – quello di Omar – che secondo Londra fornisce il 10% del potenziale profitto petrolifero dell’Isis. Il premier David Cameron aveva messo le mani avanti stamani affermano che l’operazione in Siria richiede “pazienza”. “Quel che chiediamo ai nostri piloti è complesso e difficile”, aveva aggiunto il premier, assicurando che gli alleati di Londra saranno al fianco della Gran Bretagna.

Il presidente francese François Hollande ha infatti plaudito subito alle prime operazioni aeree britanniche affermando che, in attesa che il Bundestag confermi la decisione del governo di Berlino, da Londra è arrivata “una nuova risposta all’appello alla solidarietà degli europei” lanciato dopo gli attacchi di Parigi.

E a poche ore dalle dichiarazioni del presidente francese, il Bundestag tedesco ha approvato ad ampia maggioranza l’intervento militare in Siria contro l’Isis. Sui 598 presenti hanno votato a favore 445 deputati, mentre 146 sono stati i voti contrari e sette gli astenuti

L’intervento prevede l’impegno di fino a 1.200 militari tedeschi, fino a sei tornado di ricognizione, satelliti, una nave da guerra e un aereo da rifornimento in volo.

La Russia, che da due mesi è impegnata in Siria a sostegno del regime del presidente Bashar al Assad e dell’offensiva di terra iraniana, ha ribadito il suo “benvenuto a qualsiasi azione volta alla lotta contro il terrorismo, a combattere l’Isis”. E Dmitri Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha rinnovato l’invito a creare una “coalizione unica” che combatta il “terrorismo” in Siria.

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