È stato annullato il sequestro di beni per 800 milioni eseguito nel marzo 2014 dalla Dia nei confronti degli eredi del costruttore Vincenzo Rappa, condannato per mafia e morto il 29 marzo 2009. In sostanza, è stata accolta la tesi dei difensori secondo cui Vincenzo Corrado e Gabriele non potevano essere considerati eredi del nonno Vincenzo Rappa, costruttore, che era stato condannato per reati di mafia.

La decisione è della sesta sezione della Cassazione e di fatto annulla il provvedimento che era stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, presieduto da Silvana Saguto, terminata al centro di un terremoto giudiziario che non si è ancora concluso.

I beni che appartengono agli imprenditori televisivi e titolari di numerose attività, fra cui alcune concessionarie di auto, non vengono però sbloccati per effetto della sentenza di ieri perché si aspetta nel giro di poche settimane un nuovo pronunciamento su un secondo provvedimento di natura cautelare.