PSG, caos mediatico: Aurier fuori rosa per insulti omofobi

di Andrea Fabbricatore

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PSG, caos mediatico: Aurier fuori rosa per insulti omofobi

| lunedì 15 Febbraio 2016 - 15:51

Fulmine a ciel sereno in casa PSG: il terzino Serge Aurier è stato messo ai margini del progetto tecnico in seguito ad una serie di insulti omofobi nei confronti di allenatore e giocatori.

Il video pubblicato sui social network ieri sera ha letteralmente fatto il giro del mondo. Immortalato in evidente stato di ebbrezza, Aurier, ha pronunciato una serie di insulti di carattere omofobo nei confronti dell’allenatore Blanc e di Zlatan Ibrahimovic, attuale compagno di squadra: “Laurent Blanc è una checca ed è il leccapiedi di Ibrahimovic. Inoltre penso che il portiere Sirigu non sia all’altezza, quindi è un bene che pari Trapp”.

Un gesto folle quello compiuto dal ragazzo classe ’92, che ha costretto il club a prendere una decisione importante: “In seguito ad un colloquio con il presidente Nasser Al-Khelaifi, il club ha deciso di aprire un procedimento disciplinare a carico del giocatore”, annuncia il Psg informando che Aurier “non sarà incluso nel gruppo che dovrà affrontare il Chelsea martedì in Champions League“. Il Psg “desidera esprimere il suo pieno sostegno al suo allenatore, Laurent Blanc, e ai giocatori che, giustamente, si sono sentiti offesi da affermazioni contrarie a tutti i valori del club”.

Il ragazzo ha pubblicato sul proprio profilo un messaggio per scusarsi: “Ho fatto una grande sciocchezza, io sono qui per scusarmi con l’allenatore, il club, i miei compagni di squadra, e i tifosi perché penso che oggi sono le persone più importanti. In particolare volevo scusarmi con l’allenatore, oggi lo posso solo ringraziare per tutto quello che ha fatto per me da quando sono arrivato a Parigi. Lui mi voleva, e sta andando molto bene, quindi penso che gli devo molto, ed è per questo che io chiedo sinceramente scusa per tutto ciò che è stato detto e mi dispiace sinceramente. Accetto tutte le sanzioni che il club mi infliggerà per questa storia, ho fatto un errore e sono imperdonabile e sono pronto a sopportare tutte le conseguenze “.

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