Rimbocchiamoci le maniche, seconda puntata 14 settembre 2016: Angela ancora minacciata da Delfino

di Azzurra Sichera

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Rimbocchiamoci le maniche, seconda puntata 14 settembre 2016: Angela ancora minacciata da Delfino

| mercoledì 14 Settembre 2016 - 20:30

La seconda puntata di “Rimbocchiamoci le maniche” inizia con il vicesindaco Delfino e l’imprenditore Marchese che stanno tramando alle spalle di Angela Tusco: qualcuno sta danneggiando l’acquedotto. A casa do Angela fervono i preparativi per il suo primo giorno da sindaco: Paolo la va a trovare con un enorme mazzo di fiori, poco dopo arriva pure Fabio con un paio di girasoli. Senza essere visti li guarda insieme e decide di andarsene.

Angela arriva in Comune per indossare la sua fascia ma l’acqua ancora non torna e convoca un responsabile dell’azienda che distribuisce l’acqua, Zonta. Lui le assicura che in 48 ore avrebbe risolto il problema e Paolo, che è stato nominato assessore al Bilancio, le consiglia di chiudere le scuole.

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Fabio va a scuola a prendere Ferdinando ma poi aspetta Paolo per parlargli: “Angela è ancora mia moglie, stai molto attento”. “Se non sei stato capace di tenerla al tuo fianco è con te che te la devi prendere”, gli risponde Paolo. I due quasi vengono alle mani e Caty assiste alla scena. Subito dopo, tornando a casa, sente sua madre parlare con una vicina e indicare Gina come l’amante del marito. Gina intanto, si trasferisce accanto casa di Angela.

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Caty decide di passare la notte a casa di una sua compagna, Barbara, la quale però invita due ragazzi da lei. Uno dei due prova a molestare Caty ma lei si difende e si chiude dentro una stanza. Alle prime luci dell’alba arriva i genitori della ragazza e scoprono quello che è successo, ma equivocano la situazione di Caty.

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Rimbocchiamoci le mani, seconda puntata

Alla prima riunione del consiglio comunale, il vicesindaco Delfino attacca Angela a viso aperto, accusandola di essere “incompetente”. Angela deve risolvere dei problemi anche con le autocisterne: gli autisti sono tutti e due malati e lei stessa si mette alla guida con grande disappunto da parte del comandante dei carabinieri. Lui poi la invita a uscire a cena ma lei declina.

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Il padre di Barbara va a parlare con Angela di quello che è successo a casa sua e lei non ci vuole credere e decide di parlare direttamente con la figlia.

Il problema dell’acqua continua: il Comune non ha i soldi per sistemare l’acquedotto mentre l’azienda che distribuisce l’acqua, al Mag, sarebbe pure disposta a farlo nuovo in cambio di una maggiore quota di proprietà. Angela non è disposta a dargliela vinta a Delfino e promette alle sue colleghe che si batterà.

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Angela ha anche qualche problema a casa: Ercole viene ancora preso di mira da alcuni compagni di scuola ma preferisce non parlarne con sua madre. Poi, lei e Fabio decidono di parlare con Caty, solo che la ragazza rimpalla le accuse al padre lasciandoli da soli a discutere. Angela dice che è stata dall’avvocato e vuole il divorzio, lui le dice che questa storia del sindaco è “una cretinata”.

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Rimbocchiamoci le mani, seconda puntata

L’indomani mattina, Angela va a vedere l’acquedotto da vicino e scopre che c’è stata una perdita. Ma non si tratta di un guasto, è stato un sabotaggio: l’acquedotto è stato preso a picconate. Davanti al guasto c’è uno scontro a viso duro tra Attilio e Zonta, che subito dopo si vede mentre riceve dei soldi da Delfino.

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Attilio di notte va all’acquedotto per scoprire prove contro Zonta ma per tutta risposta viene arrestato dai carabinieri. Delfino allora va da Angela e le consiglia: “Si dimetta”. “Ma lei perché ha così tanta fretta per buttami giù? Perché non vuole che salvi la fabbrica?”, gli chiede Angela ma lui rimanda la discussione al prossimo consiglio.

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Angela allora si rivolge direttamente al comandante, gli dice che Attilio è innocente e gli chiede di accompagnarlo all’acquedotto.

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Arrivati lì, parlano con il contadino Tobia proprietario del terreno dove sorge l’acquedotto e scoprono che lui ha mentito: ha accettato un trattore nuovo in cambio di non dire cosa stava succedendo. Poi descrive l’uomo che si aggirava nella sua terra e Angela capisce che si tratta dell’autista di Zonta.

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Angela torna in paese con il capitano che apre la capotte dell’auto per farsi vedere in giro con lei. Fabio la rincorre sotto casa e le chiede spiegazioni ma lei non ne vuole sapere. Gli rinfaccia tutte le volte che l’ha tradita, anche quando gli aveva dato fiducia, anche quando era incinta di Ferdinando: “Quello che non ho mai capito è perché l’hai fatto”, gli dice ma lui non sa cosa rispondere.

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Il giorno dopo il capitano informa Angela che ha torchiato l’autista di Zonta che alla fine ha parlato, confessando il danno all’acquedotto e facendo il nome di Zonta. Quest’ultimo si prende tutte le responsabilità ma non fa il nome di Delfino.

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Al consiglio comunale Angela annuncia che Zonta ha appena confessato e che la Mag, considerato quello che è successo, si è offerta di pagare la riparazione dell’acquedotto. La delibera sul blocco della variante al piano regolatore viene subito dopo approvata. Angela poi si rivolge a Delfino: “So che c’è lei dietro Zonta, troverò le prove”.

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Delfino poi parla con Marchese, intenzionato ad andare avanti con il suo piano, ovvero far dimettere Angela. La sua nuova mossa è trovare uno dei suoi assessori da corrompere per avere una talpa all’interno del Comune.

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