Bari, pizzo nel quartiere Libertà: cinque arresti |

di Emanuele Termini

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Bari, pizzo nel quartiere Libertà: cinque arresti |

| lunedì 27 Febbraio 2017 - 09:26

Cinque persone sono finite in carcere a Bari con l’accusa di estorsione continuata in concorso e furto continuato in concorso, reati tutti aggravati dal metodo mafioso.

Il provvedimento eseguito dalla polizia barese è stato emesso dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica (Direzione Distrettuale Antimafia).

I fatti contestati riguardano numerose estorsioni compiute da esponenti del clan Strisciuglio, nei confronti di diversi commercianti del quartiere Libertà di Bari.

Le vittime del racket erano costrette a versare agli indagati, continuativamente, somme di denaro oppure a cedere gratuitamente prodotti alimentari o di altro genere.

In carcere sono finiti: Domenico Remini, ritenuto il capo del gruppo vicino al clan Strisciuglio; Mauro Losacco, Antonio Mauro e Antonio Patruno. Agli ultimi tre i provvedimenti sono stati notificati in carcere.

I malviventi giravano, infatti, di negozio in negozio, in particolare nei periodi di festività, chiedendo somme di denaro in cambio di protezione. Inoltre “obbligavano le vittime a versare il denaro per il cosiddetto salvadanaio che sarebbe servito a dare sostegno alle famiglie dei detenuti in carcere”.

Prima di compiere qualsiasi azione, tutti i componenti avrebbero dovuto chiedere il permesso al capo Domenico Remini. Determinante è stato il contributo di alcuni testimoni e collaboratori di giustizia.

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