Marchio mafia, Corte Ue accoglie l’appello dell’Italia

di Veronica Mandalà

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Marchio mafia, Corte Ue accoglie l’appello dell’Italia

| giovedì 15 Marzo 2018 - 17:13

Il marchio spagnolo “La mafia se sienta a la mesa“, ossia “La mafia si siede a tavola”, non è conforme “all’ordine pubblico”. Questo è quanto emerge da una sentenza emessa dalla Corte Ue che accoglie la richiesta dell’Italia di annullare il marchio, particolarmente usato nella ristorazione spagnola. “Trasmette un’immagine complessivamente positiva” della mafia e “banalizza i gravi attacchi sferrati ai valori fondamentali dell’Unione”, ha sentenziato la Corte Ue.

Marchio mafia non è conforme ai valori dell’Ue

La società spagnola La Honorable Hermandad, alla quale è succeduta La Mafia Franchises, aveva chiesto la registrazione del marchio “La Mafia se sienta a la mesa” all’EUPO nel 2006. Registrazione che tuttavia venne annullata nel 2015 su richiesta dell’Italia. L’EUIPO aveva confermato che il logo “promuoveva palesemente l’organizzazione criminale”.  Mafia Franchises, di contro, aveva chiesto al Tribunale dell’Ue l’annullamento della decisione. Con l’ultima sentenza, il Tribunale respinge il suo ricorso e conferma la decisione dell’EUIPO.

Il marchio “mafia a tavola” si inserisce in un giro milionario legato al business e coinvolge ristoranti e prodotti alimentari. Si va dal caffè “Mafiozzo” stile italiano della Bulgaria, agli snack “Chilli Mafia” della Gran Bretagna, dalle spezie “Palermo Mafia shooting” della Germania fino alla salsa “SauceMaffia” per condire le patatine e quella “SauceMaffioso” per la pasta scovate a Bruxelles. 

Marchio mafia, esulta la Coldiretti

Le pubblicità che “sfruttano gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose” vanno  fermate, ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, “andando a banalizzare, fin quasi a normalizzarlo, un fenomeno che ha portato dolore e lutti”. Tanti i casi denunciati dalla Coldiretti, dove si fanno affari sfruttando a tavola episodi, personaggi e forme di criminalità organizzata a danno dei veri prodotti agroalimentari tricolori. Un oltraggio considerato insopportabile da due italiani su tre (65%), secondo l’indagine Coldiretti, che non tollerano il luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l’Italia alla mafia.

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