Molestie sessuali, “salta” il Nobel per la Letteratura 2018

di Redazione

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Molestie sessuali, “salta” il Nobel per la Letteratura 2018

| venerdì 04 Maggio 2018 - 11:08

Il premio Nobel per la Letteratura non verrà assegnato nel 2018. A deciderlo è stata la stessa accademia svedese che assegna il premio. A far “deflagrare” il caso è stato lo scandalo sulle molestie sessuali legato a Jean-Claude Arnault, il fotografo franco-svedese e marito della poetessa Katarina Frostenson (membro dell’Accademia), accusato di aver molestato 18 donne e di avere palpeggiato la principessa Victoria di Svezia. Sulla stessa scia anche le espulsioni di Bill Cosby e Roman Polanski dall’Academy degli Oscar.

Molestie sessuali, Nobel per la Letteratura rinviato

Non succedeva dalla Seconda Guerra Mondiale. La cerimonia di consegna del premio slitta al 2019, anno in cui verrà annunciato anche il nome del vincitore del 2018. “Si è arrivati a tale decisione alla luce della diminuita reputazione dell’Accademia e della ridotta fiducia del pubblico nell’istituzione”, si legge in un comunicato della stessa Accademia.

La fondazione Nobel, che gestisce i beni con i quali si finanziano i premi, ricorda che “in linea di principio il premio Nobel dovrebbe essere assegnato ogni anno, ma nella storia le decisioni sui Nobel sono state rinviate in diverse occasioni” e “una delle circostanze che potrebbero giustificare un’eccezione è quando all’interno di un’istituzione che assegna il premio si verifica una situazione così grave che la decisione sul premio stesso non verrebbe percepita come credibile”. Consegnare il premio dopo questi scandali farebbe perdere di credibilità l’Accademia. La Fondazione Nobel, scrive in una nota il presidente del suo board Carl-Henrik Heldin, “presume che l’Accademia svedese adesso concentrerà tutti i suoi sforzi sull’obiettivo di ripristinare la sua credibilità come istituzione che assegna premi e che l’Accademia riferirà quali azioni concrete vengono intraprese”.

Arnault nega le accuse ma la decisione dell’Accademia è irremovibile. Tutto è cominciato a novembre scorso, quando il fotografo è stato accusato di aggressioni sessuali da parte di 18 donne durante un progetto finanziato dall’Accademia stessa. Secondo quanto riporta la Bbc, inoltre, anche altri episodi di violenza sessuale da parte di Arnault sono avvenuti in sedi di proprietà dell’Accademia. Secondo quanto riporta il giornale Svenska Dagbladet, sembra che anche la famiglia reale sia stata coinvolta dall’ondata di scandali sessuali. Nel 2006 in fotografo avrebbe palpeggiato la principessa Victoria durante un evento dell’Accademia, ma finora la famiglia reale non ha mai commentato il fatto limitandosi a diffondere un comunicato a sostegno del movimento #metoo.

Gli scandali sessuali hanno provocato un’ondata di dimissioni a catena all’interno dell’Accademia del Nobel. Hanno lasciato l’incarico la stessa Frostenson, e Sara Danius, la numero uno dello staff. Di fatto, però, la nomina è a vita e non sono previste dimissioni ma i membri si posso rifiutare di partecipare all’attività dell’organizzazione.

Molestie Hollywood, Cosby e Polanski espulsi dall’Academy

Dopo gli scandali sulle molestie sessuali a Hollywood, anche l’Academy ha preso la sua decisione: l’attore Bill Cosby e il regista Roman Polanski sono fuori dal board perché i due “non sono eticamente idonei” a far parte dell’organizzazione. Ad annunciarlo è la stessa Academy, che tra le altre cose si occupa anche della cerimonia degli Oscar.

La decisione di espulsione è arrivata dopo le sentenze di colpevolezza nei confronti di Cosby e Polanski. Sull’attore, infatti, pende un verdetto di colpevolezza emesso da una corte di Filadelfia per tre capi d’accusa di violenza sessuale. Sul regista franco-polacco, invece, pende da più di 40 anni un mandato di arresto da parte degli Stati Uniti, l’accusa è di aver commesso violenza sessuale con l’aiuto di sostanze stupefacenti ai danni di una ragazzina di tredici anni. Ma non finisce qui, Polanski è anche sotto inchiesta da parte della polizia svizzera per un presunto stupro avvenuto nel 1972 ai danni di una ragazzina che allora aveva 15 anni, nella località elvetica di Gstaad.

Per i due nomi noti del mondo degli Oscar non c’è niente da fare, l’Academy ha deciso. “Il board – si legge – continua ad incoraggiare standard etici che sostengono i valori dell’Academy che sono di rispetto della dignità umana“. Cosby e Polanski sono stati travolti dall’onda innescata dal movimento #metoo, attraverso il quale centinaia di donne hanno avuto il coraggio di denunciare gli abusi subiti da uomini, soprattutto nei luoghi di lavoro.

Ricordiamo che il primo su cui si sia abbattuta questa ondata di denunce per abusi sessuali è stato il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein. Anche lui cacciato via dall’Academy lo scorso ottobre con un comunicato in cui si leggeva:  “Non vogliamo solo separarci da qualcuno che non merita il rispetto dei suoi colleghi ma anche inviare un messaggio: l’era della deliberata ignoranza e della vergognosa complicità in un comportamento sessuale predatorio e di molestie sul lavoro nella nostra industria è finito”.

Gli espulsi possono tuttavia tenere gli Oscar vinti. Weinstein mantiene l’Oscar avuto nel 1999 con “Shakespeare in love”, Polanski quello vinto nel 2003 come miglior regista per il film “Il Pianista”, anche se all’epoca non partecipò alla cerimonia per evitare di essere arrestato dalle autorità americane.

Per Bill Cosby le cose vanno peggio. La Television Academy, invece – equivalente all’Academy per la televisione e promotrice degli Emmy -, rimuove il nome di Bill Cosby dalla Hall of Fame e la statua dell’attore dall’Academy’s Hall of Fame Plaza. Inoltre, istituzioni accademiche come  Yale University e Temple University hanno revocato la laurea ad honorem per Cosby.

Dopo l’espulsione di Weinstein lo scorso dicembre, l’Academy ha rivisto i suoi standard etici e ha stabilito un codice di condotta per tutti i membri.

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