Crisi in Spagna, anche i baschi contro Rajoy

di Redazione

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Crisi in Spagna, anche i baschi contro Rajoy

| giovedì 31 Maggio 2018 - 17:21

A Madrid, il dibattito su Rajoy si è appena aperto. E in molti sono pronti a scommettere che si concluderà con la mozione di sfiducia e le dimissioni del premier. Così, Pedro Sanchez potrebbe far cadere il Partido Popular. L’esito del voto di venerdì è ancora incerto o lo ero fino a qualche ora fa. I 5 deputati del PNV, i nazionalisti baschi cioè, sarebbero pronti ad appoggiare la sfiducia. Se il parere fosse confermato, Mariano Rajoy concluderà ben presto il suo mandato. E sarebbe un assoluto primato. 

Le accuse di Pedro Sanchez, ad un passo dalla premiership

Pedro Sanchez, è chiaro, è galvanizzato. I 5 voti del PNV sono decisivi e il leader PSOE lo sa benissimo. “Si dimetta”, ha infatti tuonato contro Rajoy all’apertura del dibattito di oggi, alzando la posta in gioco. Sanchez, infatti, ha chiesto al premier di dimettersi ‘qui e ora‘, in questo modo eviterebbe di essere costretto alle dimissioni dal voto di domani. “La sua permanenza alla guida del governo è dannoso per il nostro Paese”. Così continuava, oggi, l’anatema di Pedro Sanchez che, più volte, ha incalzato Rajoy con una serie di quesiti diretti e spietati. “Si dimetterà qui e ora? O rimarrà afferrato alla poltrona?”, ha attaccato il numero 1 dei socialisti spagnoli.

La difesa di Rojoy: “Chi siete? Madre Teresa di Calcutta?”

Il caso Rajoy apre una crisi non soltanto spagnola, ma europea. Una crisi di governo che, infatti, pesa su Bruxelles e sull’Europa, come il vento di tempesta che spira – nelle stesse ore – tra i vicoli e le piazze di Roma. Sanchez ha parlato di ‘serial di corruzione‘. Ma il premier, pur bollando come corrotti alcuni esponenti del suo partito, si è difeso con convinzione. “Il Popular non è un partito corrotto”, ha tuonato, precisando che la corruzione riguarda tutti i partiti ed è, purtroppo, penetrata ovunque in Spagna. Persino tra i socialisti che, ora, sognano il governo. Rajoy si riferisce essenzialmente al caso Ere che ha visto nel mirino – in Andalusia – due ex presidenti del PSOE. “Se non si è in condizioni per dare lezioni, è meglio stare zitti”, ha denunciato, alzando i toni. Poi, la domanda finale: “Siete forse Suor Teresa di Calcutta?”

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