Boom dei servizi streaming tv, entro il 2018 conquisteranno il 20% del “mercato pay”

di Redazione

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Boom dei servizi streaming tv, entro il 2018 conquisteranno il 20% del “mercato pay”

| mercoledì 12 Settembre 2018 - 10:16

La diffusione delle piattaforme di streaming pay sta diventando sempre più massiccia in Italia. Ma cosa si intende con questo termine? Per streaming si intende la trasmissione di dati e di flussi audio/video attraverso il digitale e dunque Internet. È una pratica diversa dal semplice download, perché consente di guardare questi contenuti anche se non sono stati completamente scaricati sul computer. In sintesi è una modalità di fruizione dei contenuti che avviene in tempo reale e senza ritardi.

Le piattaforme di streaming tv, di riflesso, sono servizi online che permettono agli iscritti di scegliere fra una vasta gamma di contenuti video che possono essere appunto goduti in streaming, sia da browser che da smartphone o smart tv e, attualmente, stiamo assistendo alla progressiva diffusione sia di piattaforme gratuite che di piattaforme accessibili solo in abbonamento. Ma quali sono attualmente i loro trend di crescita?

Piattaforme di streaming: la crescita del mercato

Questo fenomeno è riuscito a vedere negli ultimi anni anche nel nostro paese una crescita esponenziale, che vede nel 2017 gli utenti di video online attestarsi intorno ai 19 milioni. Se questo trend dovesse continuare, si presume che entro la fine dell’anno questi servizi raggiungeranno fino a 23 milioni di utenti.

I numeri del settore, da questo punto di vista, parlano chiaro: entro il 2018 le piattaforme di streaming tv raggiungeranno una quota di mercato pari al 20% del mercato pay. Certo, le pay tv satellitari continuano a essere le grandi protagoniste – e lo rimarranno ancora per un po’ – ma già in questo momento registrano un calo che oscilla intorno al 5%.

Un successo, questo delle streaming tv, ottenuto anche grazie alla diffusione sempre più capillare sul territorio di questo genere di servizi, in grado ormai di toccare anche strati di popolazione prima irraggiungibili – in quanto lontani dalle connessioni tradizionali – e che ora invece grazie alla tecnologia LTE proposta da compagnie come Linkem riescono comunque ad approfittare di servizi di internet illimitato, necessari per poter accedere in maniera “soddisfacente” a queste piattaforme.

Le piattaforme più famose

Nonostante dunque le pay tv dominino ancora – con una quota pari a 124 milioni di utenti – oggi le piattaforme streaming stanno lentamente erodendo le quote di mercato dei servizi tv tradizionali.

Basti pensare, ad esempio, all’enorme bacino di utenti vantato oggi da Netflix, che può vantare fino a 800mila clienti in Italia e che ha visto un aumento dei ricavi fino al +40% (per un totale di 3,7 miliardi di dollari). Ancora, comprendere quei numeri non è difficile se si pensa  all’ascesa sempre più rapida di Amazon Prime Video, che da settembre di quest’anno ha visto i titoli della piattaforma passare da 300 a 1600, arrivando a investire 250 milioni di dollari per la messa in onda in esclusiva di tre nuove stagioni del format “Top Gear”. Ai due colossi si aggiungono inoltre altri portali già noti, come Now TV, Tim Vision e VVVVID (uno dei pochi esempi di streaming gratis e legale).

In particolare, appare interessante notare come ormai Amazon e Netflix siano attualmente al centro di un’autentica battaglia di ascolti, ove i due colossi fanno a gara per aggiudicarsi in esclusiva i contenuti migliori e per ingaggiare le star più famose di Hollywood al fine di proporre ai propri utenti contenuti originali sempre di maggior qualità.

E se su Netflix pesa ancora il problema del rapporto con la Disney, oramai ufficialmente interrotto, Amazon dall’alto del suo strapotere economico sta  spingendo per insidiare il campione delle piattaforme di streaming rendendo quindi il futuro della corona per lo streaming ancora incerto.

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