I primi del ’900” e il concerto “Tina Whitaker e la canzone siciliana”

di Redazione

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I primi del ’900” e il concerto “Tina Whitaker e la canzone siciliana”

| lunedì 19 Novembre 2018 - 14:11

La musica avrà uno spazio speciale tra le manifestazioni che per Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 si succederanno a Villa Malfitano sino a metà dicembre, portando nuova luce sui Whitaker e sul costume della Palermo fin de siècle. Domani martedì 20 novembre, alle ore 17.30, verrà inaugurata la mostra “Tina Whitaker. La musica e ritagli di vita dei primi del ’900”, con esposizione di edizioni e manoscritti musicali, articoli e programmi di sala che testimoniano l’assidua pratica della musica in casa Whitaker e la ricca veste musicale della Palermo liberty (scelti all’interno del fondo Whitaker da Claudia Oliva, Consuelo Giglio ed Enza Zacco).

Sempre domani, alle ore 18 seguirà il concerto “Tina Whitaker e la canzone siciliana”, con al centro il genere urbano dimenticato fiorito a fine Ottocento a partire dal “Concorso Whitaker per l’Esposizione”. Il programma includerà le canzoni premiate e dedicate a Tina Whitaker-Scalia, promotrice di quel primo concorso ed “esimia dilettante” amica del melodista Francesco Paolo Tosti, che nel 1883 preferì alla carriera teatrale le nozze col ricco imprenditore anglo-siciliano continuando a farsi apprezzare in grandi concerti a scopo benefico.

Nata nei salotti dai celebri versi dell’abate Meli, la canzone siciliana assunse presto i connotati di un fenomeno di costume grazie ai successivi concorsi annuali pensati sul modello di quelli di Piedigrotta, senza lasciare tuttavia nella moderna memoria collettiva alcuna traccia del suo passaggio.

Tra le altre canzoni in programma anche il titolo d’esordio di Gino Marinuzzi tredicenne e “L’occhi” di Antonio Scontrino, pensata dal compositore trapanese per un’opera che avrebbe voluto dedicare all’abate Meli in occasione del centenario della sua morte, poi non celebrato per via dell’ingresso nella prima guerra mondiale (alla Grande Guerra, nel centenario della sua fine, sarà fatto riferimento con una pagina di rara potenza drammatica né mancherà un accenno al canto popolare attraverso le note armonizzazioni di Alberto Favara).

Dividendosi fra strada e salotto il programma vedrà il M° Fabio Ciulla (Conservatorio di Palermo) accompagnare al pianoforte Lina Lo Coco e Maria Luisa Fiorenza, Lucia Nicotra, Mariangela Russo e Rosaria Sciacca preparate dal M° Ugo Guagliardo (Conservatorio di Trapani), mentre Maurizio Maiorana canterà con accompagnamento di chitarra (Domenico Pecoraro) e mandolini (Piero Marchese e Riccardo Lo Coco). I percorsi della canzone saranno brevemente esposti da Consuelo Giglio, autrice della ricerca su questo pezzo perduto della nostra identità a partire dal riordino del fondo Whitaker.
Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti (via Dante 167).

Sino al 15 dicembre si andrà avanti con una serie di eventi che intendono ricordare e mettere in risalto le tracce lasciate dalle famiglie inglesi in Sicilia. Le famiglie inglesi tra fine ottocento ed inizio del novecento hanno lasciato in Sicilia, da Palermo a Messina, un’enorme impronta culturale ed economica. La rassegna fa parte degli eventi finanziati da “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018”.

Grazie al protocollo di intesa tra la Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale al Turismo, il Comune di Palermo e la Fondazione Sant’Elia, nella splendida cornice di Villa Malfitano a Palermo, gestita dalla Fondazione Whitaker, si svolgerà un fitto calendario d’eventi atti a celebrare, non solo l’immenso patrimonio culturale che la Villa e il suo parco rappresentano per la città di Palermo e l’intero territorio regionale, ma anche e soprattutto per sottolineare l’importante traccia lasciata alla fine dell’800 da alcune importanti famiglie inglesi sul nostro territorio. Non da ultima quella tracciata proprio dalla famiglia Whitacher.

Fino a metà dicembre, gratuitamente, per i visitatori, Villa Malfitano, farà da cornice a una grande varietà di eventi: concerti, mostre, sfilate in costumi dell’epoca, convegni, volti a sottolineare, sia dal punto di vista culturale che sociologico ed giuridico economico, l’importanza sociale a 360° lasciata alla fine dell’800 dagli inglesi in Sicilia.

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