Di Maio: “Autonomia del Veneto nel Cdm a dicembre”

di Redazione

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Di Maio: “Autonomia del Veneto nel Cdm a dicembre”

| sabato 01 Dicembre 2018 - 13:34

Il vicepremier Luigi Di Maio afferma che il Consiglio dei ministri di dicembre valuterà l’autonomia richiesta dal Veneto. “L’autonomia del Veneto – ha detto a margine di una visita a Spresiano – si deve dare il prima possibile, perché i veneti hanno votato un referendum che non deve essere disatteso”.

In occasione della visita a Spresiano, il vicepremier Di Maio è intervenuto anche sul reddito di cittadinanza e sul negoziato del Governo con l’Europa in merito alla Manovra.  

Di Maio: “Autonomia del Veneto nel Cdm a dicembre”

“Non ci sono dubbi da nessuna delle due forze politiche che sostengono questo governo, stiamo lavorando con i ministri competenti per dare l’autonomia sulle materie richieste prima possibile”, ha aggiunto Luigi Di Maio. “Nei vari consigli dei ministri di dicembre occorre affrontare questo tema”. E ancora: “Non perderemo o prenderemo tempo: i veneti avranno l’autonomia in tempi certi”.

Di Maio: “Il reddito di cittadinanza come è partito così arriva”

“Ogni giorno ci sono nuove ipotesi sul reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza come è partito così arriva”, ha precisato Di Maio.  “È una misura – ha proseguito – che arriverà alle persone che vorranno mettersi in gioco per trovare lavoro e noi, come Stato, gli proporremo un lavoro e se non lo accetteranno perderanno il reddito”.

E ancora: “È una misura di politiche attive del lavoro – ha spiegato il vicepremier – che tra l’altro darà sgravi alle imprese che assumeranno dalla platea del reddito di cittadinanza”. “Se un’impresa assume chi prende il reddito – ha concluso – avrà uno sgravio fiscale pari al reddito di cittadinanza che prendeva quella persona”. 

Di Maio: “L’Europa non ci chieda di tradire gli italiani”

“Non fermiamoci ai numerini. Se l’economia rischia di fermarsi noi dobbiamo fare una manovra che mette soldi nell’economia”, ha aggiunto Di Maio, sull’eventuale previsione di abbassamento del rapporto fra deficit e Pil al 2%. “Poi, nella trattativa, se non si chiede al governo di tradire gli italiani, perché noi non tradiremo gli italiani – ha concluso – possiamo portare avanti tutti i punti di caduta e compromessi che vogliamo”.

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