Fisco, dal 1 gennaio fatturazione elettronica obbligatoria

di Redazione

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Fisco, dal 1 gennaio fatturazione elettronica obbligatoria

| mercoledì 02 Gennaio 2019 - 11:58

Scatta una grande rivoluzione per il mondo del commercio e dei servizi: tutti coloro che emettono fatture, a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia, potranno farlo solo tramite fatture elettroniche.

Tutti i dubbi sollevati dagli operatori hanno ricevuto precise risposte esplicative da parte dell’Agenzia delle Entrate, raccolte all’interno di un’apposita sezione dell’area tematica sulla fatturazione elettronica del sito dell’Agenzia, via via aggiornata con le Faq più comuni.
    Inoltre – si legge in una nota dell’Agenzia – sono stati introdotti nuovi servizi online nel portale “Fatture e corrispettivi” che rendono più semplice il processo di fatturazione elettronica da parte degli utenti.

  In particolare, per quanto riguarda le risposte ai dubbi degli operatori e dei cittadini, l’Agenzia ricorda che, come prevede la normativa, l’operatore Iva è obbligato ad emettere la fattura elettronica anche nei rapporti con i privati consumatori finali (B2C) e a consegnare agli stessi una copia in formato cartaceo o elettronico.

Tramite la fatturazione elettronica il Fisco può incrociare, in tempo reale, i dati delle transazioni per verificare che combacino con gli importi dichiarati dalle parti contrattuali. In caso di anomalia, si avvia un dialogo con in contribuente, in modo da chiarire se si tratti di un errore o sia un tentativo di evasione, con un eventuale intervento repressivo molto rapido. I contribuenti, con questo strumento di controllo, dovrebbero essere incentivati ad un adempimento spontaneo. 

Se l’operatore Iva svolge commercio al dettaglio, al cliente che gli chiede la fattura al posto della ricevuta o dello scontrino l’esercente potrà rilasciare un’apposita quietanza con rilevanza solo commerciale e non fiscale (in alternativa va bene anche la ricevuta del Pos, se presente) e trasmettere la fattura al SdI entro i termini della liquidazione periodica.

Nessun obbligo di comunicazione,“spesometro”, relativo alle fatture emesse dai minimi, forfettari nonché in regime di vantaggio, verso operatori Iva residenti e stabiliti nel territorio dello Stato, a partire dal prossimo primo gennaio. Si arricchiscono inoltre i servizi della piattaforma “Fatture e corrispettivi”, spiega l’Agenzia: i contribuenti possono ora utilizzare, per esempio, la nuova funzione di verifica anagrafica massiva di codici fiscali o partite Iva.

Per farlo è possibile caricare un file con la lista dei soggetti che si desidera controllare oppure generarne uno attraverso un procedimento online guidato. Un altro strumento molto utile per gli operatori e anche per i loro intermediari è quello che permette il download massivo dei file delle fatture elettroniche emesse, ricevute o messe a disposizione. In generale, la sezione delle consultazioni è stata aggiornata e resa più fruibile, consentendo di visionare in modo distinto le fatture elettroniche emesse (in base alla data della fattura), quelle ricevute e quelle passive messe a disposizione.

Se da un lato permette un maggiore controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, dall’altro, la fatturazione elettronica fornisce dati sulle abitudini di acquisto, sulle prestazioni sanitarie o i servizi legali, ritenute irrilevanti ai fini fiscali. È per questo motivo che il Garante per la Privacy ha lanciato l’allarme. Pertanto diventa necessario che la disciplina attuativa si adegui alla legislazione in materia di protezione dei dati personali. Entro il 15 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate dovrà produrre una nuova valutazione sulle regole tecniche. 

Il Fisco ha già apportato un primo adeguamento della fatturazione elettronica alla disciplina della privacy e questo ne ha fortemente limitato l’apporto informativo ai fini del controllo fiscale. Sarà il contribuente, aderendo al servizio di consultazione, a decidere se Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza potranno utilizzare le informazioni raccolte tramite la fatturazione elettronica. In caso di mancata adesione, si potranno utilizzare soltanto i dati fiscalmente rilevanti e limitatamente ad alcune attività. 

Tra i diversi servizi che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti per arrivare pronti alla scadenza del primo gennaio 2019, infine, sono state arricchite di nuove funzionalità anche la procedura web (all’interno del portale “Fatture e Corrispettivi”) e la procedura “stand alone” (scaricabile su pc) per predisporre le fatture elettroniche; a breve – si legge nella nota – sarà disponibile la nuova versione dell’app Fattura.

Sul sito internet dell’Agenzia è disponibile anche una specifica area tematica dedicata, all’interno della quale consultare una pratica guida che spiega come predisporre, inviare e conservare le proprie fatture e due video-tutorial.

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