L’Urugay dice si alla legalizzazione della marijuana

di Francesco Reina

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L’Urugay dice si alla legalizzazione della marijuana

| giovedì 24 Ottobre 2013 - 20:33

“E’ l’esempio di come la politica, anche ai giorni d’oggi, può ancora avere un senso”: questo è uno dei tanti commenti positivi in seguito alla notizia della legalizzazione della marijuana da parte di Josè “Pepe” Mujica, presidente dell’Urugay dal 2010.

Verrà venduta ad un dollaro al grammo, previa regolamentazione della produzione da parte dello Stato anche per per singole persone o cooperative di consumatori, e l’intento è proprio quello di “provare a strappare il mercato ai trafficanti”, come dice il presidente Mujica stesso parlando all’Onu. La legge, qualora entrasse in vigore, avrà efficacia a partire da Novembre, mentre la marijuana sarà disponibile a partire dalla seconda metà del 2014, ed è già stata approvata dalla Camera ma non ancora dal Senato, seppur, secondo un recente sondaggio, il 62% degli uruguayani sia contrario all’approvazione.

L’essere rivoluzionario di questo presidente è già ben noto, non a caso “Monocle”, una rivista britannica, lo ha definito come “il miglior presidente al mondo”, non solo per le riforme circa l’aborto, che in Uruguay è legale dal 2012 ma solo entro le prime 12 settimane dal concepimento, il matrimonio gay e le la legge sulla donazione degli organi, che la prevede in forma automatica con l’eccezione delle persone che in vita vi si oppongono. Definito così dalla rivista britannica anche per lo stile di vita da lui condotto: del suo stipendio (circa 10.000 euro mensili) ne percepisce solamente il 10%, devolvendo il rimanente 90% ad associazioni benefiche. Il presidente, che ha passato 15 anni in carcere perché appartenente al Tupamaros, movimento di guerriglia urbana prima del colpo di stato in Uruguay del 1973, vive tra l’altro attualmente in un “chacra”, ovverosia una piccola fattoria, vivendo in gran parte di sussistenza dall’orto che lui stesso cura ed avendo rifiutato la residenza presidenziale al momento dell’elezione.

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