Tasi peggio dell’Imu | Ancora mazzate sulle case degli Italiani

di Stefania Brusca

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Tasi peggio dell’Imu | Ancora mazzate sulle case degli Italiani

| martedì 29 Ottobre 2013 - 11:50

La Tasi peserà più dell’Imu sui conti, già in rosso, delle famiglie italiane. La nuova tassa sugli immobili introdotta dalla legge di stabilità, secondo gli studi della Cgia di Mestre, colpirà le abitazioni principali più modeste e rischia di penalizzare i proprietari delle abitazioni popolari che beneficiavano dell’abbattimento della tassa sulla prima casa grazie alla detrazione base di 200 euro sommata a quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente.

Le abitazioni di minor pregio sono tra le più diffuse e costituiscono il 53% del totale del patrimonio abitativo nazionale che conta circa 33 milioni di immobili.

Una tesi confermata dai numeri, fa notare il Sole 24 Ore, il quale sottolinea che la relazione tecnica definitiva della legge di stabilità 2014 “mette nero su bianco la ‘vittoria’ della Tasi sull’Imu. I numeri scritti nella relazione tecnica ufficializzano i timori della vigilia sul fatto che la pressione fiscale sul mattone non pare certo destinata a diminuire con l’addio all’Imu”.

Nel 2014 la nuova tassa sulla casa, con l’aliquota dell’1 per mille, porterà ai comuni 3.764 milioni di euro, una quota superiore rispetto ai 3.331 milioni garantiti dalla vecchia Imu sull’abitazione principale con l’aliquota al 4 per mille.

La Tasi, infatti, può crescere di circa 2,4 volte rispetto al livello base (2,5 sulle abitazioni principali, 2,3 su tutto il resto), e se vale 3.764 milioni con l’aliquota all’1 per mille può arrivare vicina ai 9 miliardi di euro con le aliquote al massimo. Uno scenario che finirebbe col mettere in ginocchio un mercato immobiliare già in crisi. Senza contare che potrebbe così scoraggiare chi vuole acquistare.

Il ministero dell’Economia e finanze in una nota ha però precisato che “per paragonare il gettito tra vecchie imposte sulla casa e nuova Tasi bisogna prendere in considerazione l’Imu insieme alla componente Tares relativa ai servizi indivisibili”. Il Tesoro, spiega che “i circa 3,7 miliardi di gettito previsto dalla Tasi è inferiore al gettito di circa 4,7 miliardi oggi garantito dall’Imu sull’abitazione principale e dalla Tares servizi indivisibili, abolite. Il minor gettito per i Comuni è compensato da trasferimenti dallo Stato”.

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