Sciopero dell’autotrasporto, benzinai presi d’assalto | Dalla Regione “deroghe eccezionali” agli orari dei distributori

di Redazione

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Sciopero dell’autotrasporto, benzinai presi d’assalto | Dalla Regione “deroghe eccezionali” agli orari dei distributori

| sabato 07 Dicembre 2013 - 10:40

Si spacca il fronte della protesta degli autotrasportatori. L’Aias di Giuseppe Richichi ha revocato il blocco. Ma la protesta va avanti: i Forconi hanno confermato i presidi a partire da domenica sera.

I presidi interesseranno le principali strade di collegamento dell’Isola. E in alcune città è iniziata una vera e propria corsa al rifornimento di benzina e prodotti di prima necessità. Il timore diffuso è che si ripeta il blocco generale dei trasporti che paralizzò la Sicilia due anni fa.

La “grave ed eccezionale situazione” che si sta verificando in Sicilia e, in particolare, a Palermo, dove migliaia di cittadini stanno affollando i distributori di carburanti a causa della temuta protesta degli autotrasportatori, ha indotto la Regione a diramare una direttiva per “deroghe eccezionali” agli orari di apertura dei distributori di carburante. Lo rende noto l’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri.

Lunghe file di auto, con effetti sulla circolazione stradale, sono segnalate in numerose zone. Vancheri ha invitato i titolari di depositi e di cisterne per trasporto a recarsi presso l’autorità prefettizia competente “al fine di ottenere le relative deroghe eccezionali per l’approvvigionamento, distribuzione e trasporto dei carburanti”.

I blocchi inizieranno a Palermo domenica sera in via Ernesto Basile nei pressi del parco Cassarà e in piazza Indipendenza.

“Ci sono troppe categorie martoriate dalla crisi – dice Francesco Tusa leader dei Forconi insieme a Mariano Ferro, Giuseppe Sgarlata e Francesco Crupi – Sapevamo che l’Aias di Giuseppe Richichi all’ultimo momento avrebbe fatto un passo indietro. Ma la nostra protesta è già programmata da mesi e andrà avanti. Noi non ci fermeremo”.

Lo stop nazionale dell’autotrasporto dovrebbe quindi durare fino al 13 dicembre. Lo sciopero è stato indetto per protestare contro la decisione del governo nazionale di non inserire nella legge di stabilità nessuna misura per far fronte alla crisi del settore.

 

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