Il movimento dei Forconi si spacca | Sicilia e Veneto non andranno al raduno di Roma

di Redazione

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Il movimento dei Forconi si spacca | Sicilia e Veneto non andranno al raduno di Roma

| domenica 15 Dicembre 2013 - 16:32

I Forconi siciliani di Mariano Ferro, Life Veneto, Azione rurale Verona e gli autotrasportatori dell’Aitras non parteciperanno alla manifestazione di protesta a Roma ma proseguiranno l’organizzazione dei presidi in tutta Italia.

“Non parteciperemo al raduno di mercoledì a Roma, per senso di responsabilità e per motivi di ordine pubblico, perché temiamo strumentalizzazioni”, ha detto il leader del movimento di Forconi, Mariano Ferro. “Se il governo ha delle soluzioni ce le dia. Credo che non ce ne siano, ma non voglio dare adito a Letta per fargli dire che siamo solo dei facinorosi. Voglio sedermi col governo, poi si decide. E se non ha soluzioni, allora non c’è nessun motivo per restare. Inoltre sarà meglio evitare la manifestazione di mercoledì prossimo a Roma: c’è il rischio di infiltrazioni e l’aria che si respira nella Capitale è diventata pesante”.

Ferro ha riferito anche di essere stato ”contattato dal sottosegretario ai Lavori Pubblici, Rocco Girlanda. Ma finora non gli ho mai parlato. In merito alla spaccatura con Danilo Calvani, l’altro leader, Ferro ha commentato: ”c’è divergenza. Se pensa che io voglia fondare un partito è fuori strada. Spero che dietro di lui non ci siano parti politiche non rassicuranti”. Ferro ha anche spiegato che ”la manifestazione di Roma per il 18 dicembre sta diventando troppo rischiosa. Gli infiltrati, che è impossibile controllare, potrebbero distruggere il lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”.

“Abbiamo deciso di dissociarsi dall’operato di Danilo Calvani del Cra e Gabriele Baldarelli – afferma Chiavegato, coordinatore del movimento 9 dicembre – Noi restiamo sul territorio e continuiamo i presidi ad oltranza”.

A dissociarsi da ogni azione e/o iniziativa intrapresa da Calvani e Baldarelli sono Lucio Amedeo Chiavegato, Renzo Erbisti, Eugenio Rigodanzo, Giorgio Bissoli, Mariano Ferro, Giovanni Zanon, Giovanni Di Ruvo, Gaetano Montico, Augusto Zaccardelli, che hanno fatto una nota congiunta, in cui spiegano la decisione per “alcune dichiarazioni farneticanti che lasciano grande spazio ad interpretazioni che nulla hanno a che fare con i motivi della protesta”.

Tutti dichiarano inoltre di non riconoscere “la struttura web creata sul social network Facebook da persone da noi non autorizzate e i siti non ufficiali”. “Si disconosce altresi’ – scrivono – tutte le iniziative prese e dichiarazioni fatte dai responsabili dei presidi gestiti direttamente o indirettamente dai sopra descritti ed altre persone a loro riconducibili.

Nella nota pubblicata sul sito si legge: “I sottoscritti Lucio Amedeo Chiavegato, Renzo Erbisti , Eugenio Rigodanzo, Giorgio Bissoli, Mariano Ferro, Giovanni Zanon, Giovanni Di Ruvo, Gaetano Montico, Augusto Zaccardelli – è il testo integrale della nota – dichiarano di dissociarsi da ogni azione e/o iniziativa intrapresa dal Sig. Danilo Calvani del Cra-Comitati Riuniti Agricoli, e dalle persone a lui facenti riferimento”.

Una presa di distanza legata ad “alcune dichiarazioni farneticanti che lasciano grande spazio ad interpretazioni che nulla hanno a che fare con i motivi della protesta”. “La manifestazione indetta per il giorno 18 Dicembre a Roma – si legge ancora nella nota – non è più da noi riconosciuta per motivi di organizzazione e di eventuale ordine pubblico. Questo comitato invita a continuare i presidi sul territorio e a rinforzarlo con altri”. Ricordando che “il sito ufficiale del coordinamento 9 dicembre 2013 è www.9dicembre2013.it“, i leader dei Forconi annunciano infine che “nelle prossime ore riorganizzeremo la grande manifestazione di Roma e ne daremo notizia”.

Subito è arrivata la replica. “Credo che Ferro e i suoi pensino già a un partito, che probabilmente sarà ‘Life’ – ha detto  Danilo Calvani, uno dei leader dei Forconi da cui gli altri si sono dissociati – l’associazione ‘Liberi imprenditori federalisti europei’. Noi invece non abbiamo un programma politico, la nostra è un’operazione per ‘togliere un tumore’. Non ci siamo espressi contro i partiti ma contro l’attuale classe dirigente, che non è adeguata. E’ una questione di uomini non di sigle. Per cui, nessuna trattativa e mercoledì saremo in piazza”.

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