Valle d’Aosta, muoiono due sciatori trentenni | Una valanga li ha investiti, erano fuoripista

di Redazione

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Valle d’Aosta, muoiono due sciatori trentenni | Una valanga li ha investiti, erano fuoripista

| sabato 28 Dicembre 2013 - 18:45

Due turisti liguri, due sciatori, di circa 30 anni entrambi, sono morti nel primo pomeriggio a causa di una valanga che li ha investiti mentre scendevano fuori pista nella zona alta del Couis 1 a Pila, nei pressi di Aosta.

L’allarme è stato lanciato da un terzo sciatore che si trovava con loro. “Quando siamo arrivati in cima alla seggiovia – racconta – abbiamo deciso di scendere ma mentre io ho seguito la pista loro hanno preferito il fuoripista. Arrivato giù mi sono accorto che era caduta una valanga e che loro non erano arrivati”. Non avevano nemmeno l’Arva, lo strumento utilizzato dai freerider per essere ritrovati. Una accortezza che avrebbe potuti salvarli, ha sottolineato il direttore del soccorso alpino valdostano Adriano Favre.

Nelle operazioni di soccorso sono state impegnate una cinquantina di persone tra soccorso alpino, polizia, maestri di sci e volontari con cani da valanga. Il primo corpo è stato trovato quasi subito mentre sono servite più di due ore per estrarre dalla neve anche il secondo cadavere.

Anche la Valle d’Aosta, come altre regioni del Nord Italia, aveva oggi un bollettino valanghe molto serio: era indicato, infatti, un livello di rischio pari a 3 “marcato” su una scala di 5. Secondo le prime informazioni, la procura di Aosta aprirà un fascicolo per approfondire e chiarire la dinamica dell’incidente, sotto la guida del sostituto procuratore Luca Ceccanti. Intanto, l’allarme valanghe, è stato prorogato per altre 24 lungo tutto l’arco alpino.

L’arrivo della tempesta Erich, che ha già spazzato il Belgio, non desta tuttavia particolari preoccupazioni anche se nelle prossime 48 ore sono attese precipitazioni a partire dalla Liguria già martoriata dal maltempo. A genova una frana ha reso necessario fare evacuare tre famiglie. La neve si manterrà però ancora fresca, instabile e pericolosa.

Sono inoltre proseguite le polemiche per il black out che ha colpito Cortina e molti altri comuni del cerchio dolomitico. L’Enel dice sì alla richiesta di chiarimenti del governatore Zaia ma punta il dito su Terna responsabile della trasmissione dell’alta tensione. I gestori delle funivie sono infuriati per la paralisi che ha bloccato gli impianti per due giorni, almeno mezzo milione di euro di incassi svaniti nel clou della stagione, e plaudono alla preannunciata class action dell’amministrazione regionale.

Nel bellunese, il ritorno alla normalità è quasi completato anche se non del tutto, così come in certe valli del Trentino o del Piemonte, dove la Protezione civile ha raccomandato addirittura di spegnere le luminarie di Natale e ridurre l’utilizzo di elettrodomestici per evitare sovraccarico sulle linee riattivate. Incurante degli appelli di Arpa e Soccorso Alpino ad evitare fuoripista, un gruppetto di sei giovani in motoslitta è scampato per miracolo, a Grosio in Valtellina, alla slavina causata molto probabilmente dall’ultimo della fila, un trentatreenne – l’unica vittima di questa gita incauta – ricoverato in condizioni critiche all’ospedale di Bergamo. L’incidente più grave, è successo anche oggi in Valle d’Aosta dove ieri a Chamois era morto uno sciatore ligure di 48 anni precipitato in un brusco cambio di pendenza.

“Le responsabilità del black out che ha messo in ginocchio Cortina – ha chiesto Zaia – dovranno essere accertate fino in fondo per tutti gli attori in campo. Tra questi Enel e Terna che invito da subito a rendere pubblica la loro versione dei fatti ed il coinvolgimento che, per le proprie competenze, hanno avuto nell’evento”. A stretto giro è arrivata la risposta dell’Enel che ha proposto un tavolo tecnico concertato per la gestione delle emergenze in Veneto e lo sviluppo delle infrastrutture. “E’ indiscutibile – ha rilevato Livio Gallo direttore Enel della Divisione Infrastrutture e Reti – che la situazione del bellunese sia stata, se non eccezionale, quantomeno singolare ma dobbiamo partire da qui, tutti insieme, per migliore i protocolli di servizio, il coordinamento di protezione civile, lo sviluppo delle infrastrutture del territorio a partire da quella della trasmissione ad alta tensione di Terna”.

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