‘Ciao Marysol’, il commosso addio dei compagni della bimba di Noto | Lutto cittadino dopo il tragico incidente con tre morti

di Redazione

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‘Ciao Marysol’, il commosso addio dei compagni della bimba di Noto | Lutto cittadino dopo il tragico incidente con tre morti

| lunedì 03 Febbraio 2014 - 13:42

La Procura di Siracusa ha disposto un’ ispezione sui corpi delle tre vittime dell’incidente di ieri: il maltempo ha ingrossato il fiume Asinaro a Noto che ha travolto una Y10 su cui viaggiavano sette persone.

A perdere la vita sono state Marysol Latino, 7 anni; Alessandra Tumminieri, 33 anni, e Maria Gioelli, 67 anni, le cui salme sono state trasferite nell’obitorio dell’ospedale Umberto I. Per il medico legale Francesco Coco, le vittime sono annegante rapidamente. Secondo quanto si è appreso, il medico avrebbe ritenuto esaustivo l’esame esterno e non sarà quindi necessario il ricorso all’autopsia. La valutazione definitiva spetta alla Procura di Siracusa che potrebbe rilasciare nel pomeriggio il nulla osta per la restituzione dei corpi alle famiglie.

A Noto oggi si tiene il primo dei tre giorni di lutto cittadino proclamato dal sindaco, ma le scuole sono rimaste aperte.

“Ciao Marysol”: è il messaggio lasciato sul banco della III C della scuola elementare Giovanni Aurispa di Noto dai compagni di classe della bambina che ha perso la vita. Un commosso saluto alla ragazzina è stato dato dagli studenti dell’istituto che l’hanno ricordata anche con la proiezione di sue foto.

Per l’incidente la polizia ha arrestato, per omicidio colposo plurimo, il conducente della vettura, Antonino Restuccia, 32 anni. L’uomo, un infermiere professionale che lavora a Milano, è cugino della bambina morta. La sua posizione è al vaglio del Gip di Siracusa, ma la madre della piccola Marisol, Ramona Restuccia, di 25 anni, continua a dichiararlo innocente.

“Non ha visto alcuna situazione di pericolo” nel passare il fiume Asinaro, che “mezz’ora prima un altro familiare aveva guadato senza problemi”. Così Antonino Restuccia, si è difeso dall’accusa di omicidio colposo plurimo per cui è stato arrestato ieri dalla polizia su disposizione della Procura di Siracusa. La sua posizione è resa nota dal legale di fiducia, l’avvocato Paolo Signorello, sottolineando che “non avrebbe commesso l’imprudenza perché lui stesso sarebbe stato il primo a rischiare la vita”.

“Subito dopo l’incidente – aggiunge il penalista riportando la ricostruzione di Restuccia – lui si è subito prodigato, è stato lui a rompere il vetro laterale dell’auto per fare uscire gli altri passeggeri, soccorrendo i quattro sopravvissuti, e ha tentato di portare fuori dalla vettura anche la bambina, non c’è riuscito perché l’acqua ha invaso la Y10″.

Diversa la tesi dell’accusa, sostenuta dalla polizia e dalla Procura di Siracusa, che parla di “negligenza totale” in una zona dove “non bisognava passare, neppure con un mezzo anfibio”.

(Foto di Antonio Parrinello)

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