I marò rischiano il carcere fino a 10 anni | Bonino indignata: “Non sono terroristi”

di Redazione

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I marò rischiano il carcere fino a 10 anni | Bonino indignata: “Non sono terroristi”

| sabato 08 Febbraio 2014 - 07:30

Per i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone l’accusa sarà di violenza e non più di omicidio. Lo rivela il quotidiano Times of India, secondo cui il ministero dell’Interno indiano ha revocato l’indicazione di utilizzare per la formulazione del capo d’accusa l’articolo 3 comma g-1 del secondo capitolo sui reati, a favore del meno categorico articolo 3 comma a.

In pratica, il rapporto che la polizia investigativa indiana presenterà ai giudici, sempre in base alla Legge per la repressione della pirateria, non conterrà più l’imputazione per “aver provocato la morte” di due pescatori, ma di aver usato “violenza”, reato per cui non è prevista la pena di morte bensì una morte e la reclusone fino a 10 anni di carcere.

Altre fonti della stampa indiana, come l’Indian Express, però ricorda che comunque contro i due marò potrebbe essere utilizzata anche la sezione 302 del Codice penale indiano, che implica una possibile condanna a morte. “Ma la possibilità per gli imputati di essere condannati alla pena capitale – conclude il giornale – è davvero bassa perché la loro azione non rientra nei casi eccezionali in cui è richiesta”.

La sola ipotesi – come riportato dalla stampa indiana – che vengano comunque giudicati ed imputati in base alla legge contro la pirateria marittima (Sua Act), che li assimilerebbe a ‘terroristi’, ha fatto infuriare il ministro degli Esteri Emma Bonino. “Talune anticipazioni che provengono oggi da New Delhi sull’iter giudiziario del caso dei nostri fucilieri di marina mi lasciano interdetta e indignata” ha dichiarato il ministro degli Esteri, ministro Emma Bonino. “L’eventuale richiesta di applicazione della SUA (Act, la legge antiterrorismo indiana, anche nella parte che non obbliga a chiedere la condanna a morte, ndr) quale base di imputazione per i due marò, laddove dovesse essere confermata, – prosegue il capo della Diplomazia italiana – sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma”.

“I nostri marò non sono terroristi, nè è terrorista lo Stato italiano. Questo per noi è inaccettabile: politicizzare i casi è una tentazione che hanno in molti, certamente è vero che l’India è in campagna elettorale e queste sono ricostruzioni anche plausibili. Ma il punto è un altro, il punto è lo stato di diritto e la legge. Comunque siano le cose, le elezioni da noi o da loro, ciò non deve essere fatto pagare sulle spalle dei marò”.

“Il Governo ritiene sconcertante tale riferimento e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l’assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana”. Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – ha concluso la titolare della Farnesina.

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