Alfano pone le sue condizioni a Renzi: | “No alla patrimoniale e basta tasse”

di Redazione

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Alfano pone le sue condizioni a Renzi: | “No alla patrimoniale e basta tasse”

| giovedì 20 Febbraio 2014 - 14:04

I gruppi parlamentari di Nuovo centrodestra si sono riuniti oggi con il leader Angelino Alfano per mettere a punto il cosiddetto “contratto di governo” da proporre al premier incaricato. Il “foglio excel” di cui Alfano parla da giorni e che presto finirà all’attenzione del segretario del Pd.

“Abbiamo parlato del nostro contratto di governo – ha detto lo stesso Angelino Alfano – ed abbiamo già il nostro foglio excel nuovo con l’indicazione precisa delle nostre priorità, dei tempi di realizzazione e del responsabile dell’obiettivo. È chiaro che questo è il nostro lavoro”.

Alfano ha ribadito che “il presidente incaricato conosce già quali sono le nostre priorità. Attendiamo di sapere se possono far parte da protagoniste del programma di governo in modo tale da poter valutare anche noi la partecipazione a questo esecutivo. Oggi penso sia un giorno importante per capire dalla parte di Renzi e dalla parte del Partito Democratico se le nostre proposte programmatiche possano giocare da protagoniste”.

Il vertice di maggioranza potrebbe chiarire alcuni di questi punti. Alfano ha detto “alcuni no molto chiari e molto fermi che riguardano sia il programma che l’assetto di governo”. Il vicepremier uscente ha poi elencato i suoi ‘niet’: “Diciamo no alla patrimoniale. Noi non vogliamo alla giustizia un giustizialista e non vogliamo all’economia qualcuno che sia particolarmente affezionato alle tasse. Qualcuno che ritenga che l’incremento fiscale sia una politica di sviluppo. La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse”.

Alfano allo stesso tempo è consapevole che “intendersi sui programmi non e’ proprio facilissimo, bisogna entrare nel merito. Noi non siamo favorevoli ad un discorso sul programma che sia un generico elenco di buone intenzioni. A noi interessa mettere a punto un programma chiaro che preveda meno tasse su imprese, famiglie e lavoratori. Se c’è questo programma allora il ministro dell’Economia deve essere qualcuno che lo condivide in cuor suo e che davvero ritiene quello il programma giusto per l’Italia”.

Un programma che vada avanti a lungo e che non sia solo espressione di un periodo determinato: “Noi crediamo ad un governo – ha affermato – che abbia veramente una straordinaria capacità riformatrice. Perché questa si sprigioni ovviamente non si può campare 6-7-8 o 10 mesi. Questa era la prospettiva del governo precedente. Se noi vogliamo dare un’impronta radicalmente riformatrice al nuovo governo dobbiamo avere un po’ di tempo a disposizione e non si può giocherellare dicendo ‘facciamo la legge elettorale e andiamo al voto’. Anche i colleghi di Forza Italia si devono rassegnare al fatto che nella primavera del 2015 non si andrà al voto”.

Alfano ha poi concluso toccando proprio il tema della nuova legge elettorale che ha tenuto banco finché è rimasto in vita il governo Letta: “Per realizzare la riforma costituzionale e rendere credibile che davvero cambiamo il Senato così com’è e che davvero modifichiamo la grande confusione tra Stato e Regioni, sarà indispensabile approvare una norma che attribuisce alla legge elettorale una sua immediata applicabilità, appena compiuto il cammino delle riforme”.

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