Traffico di droga tra Sardegna, Corsica e Albania | Eseguiti quattordici arresti /FOTO

di Redazione

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Traffico di droga tra Sardegna, Corsica e Albania | Eseguiti quattordici arresti /FOTO

| giovedì 06 Marzo 2014 - 08:24

La polizia ha impegnato 250 uomini in un’operazione tra la Sardegna e la Romagna che ha portato all’arresto di 14 persone. La squadra mobile di Nuoro ha sequestrato oltre 30 chili tra hashish e cocaina provenienti dalla Corsica, dal Sudamerica e dall’Albania. Sono 14 in tutto le ordinanze di custodia cautelare che la polizia sta eseguendo a Orgosolo, Nuoro, uno dei punti dove veniva organizzata la distribuzione degli stupefacenti, al Alghero, Oristano e in Romagna a Forlì, Rimini e Cesena.

Gli investigatori sono riusciti ad individuare la struttura della società e indicano che le attività si distribuivano su quattro livelli e altrettanti punti di acquisto. I reati contestati vanno dalla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e al traffico internazionale di droga. All’interno della rete di spaccio è stata individuata anche una fitta rete di attività collaterali come il furto e la rapina, utili ad ottenere la liquidità necessaria a gestire il traffico di stupefacenti.

L’indagine degli uomini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Nuoro, diretti dal Vice Questore Aggiunto Fabrizio Mustaro, era iniziata nel novembre del 2011, quando Forma Cosimo era stato fermato da una pattuglia della Polizia a Orani e si era disfatto, durante il controllo, di un involucro con oltre 260 gr. di cocaina purissima. Dall’attività di intercettazione telefonica e ambientale sul Forma, gli uomini della Mobile nuorese hanno fatto luce su un vasto traffico e spaccio di cocaina, hascisc, marijuana ed eroina che si svolgeva fra Nuoro, Alghero, Olbia, Ovodda, Onanì, Onifai, Orotelli, Orgosolo, Sarule, Sassari, Oristano, Dorgali, Forlì, Cesena e Rimini.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Pedinamenti, appostamenti, riprese video e fotografiche, decine di intercettazioni hanno fatto emergere un imponente e ben organizzato sistema di spaccio che, partendo dalla provincia di Nuoro, ha mostrato ramificazioni e contatti con l’intera regione ed con diverse località del centro e del nord Italia.

Elemento caratterizzante rilevato durante l’attività è la non appartenenza dei soggetti indagati agli ambienti della tossicodipendenza, substrato dal quale statisticamente provengono la gran parte degli spacciatori. Nel caso in esame, invece, la caratteristica comune a tutti gli indagati è l’esclusivo fine di lucro che, in maniera frenetica, li spingeva ad effettuare continue compravendite al solo fine di guadagnare quanto più danaro possibile, come lo stesso GIP riconosce nella sua ordinanza.

Forma, Doneddu, Denanni, Hametaj, i fratelli Muscau, Bradone, Ballone, Simula e Contini erano le principali articolazioni della rete di spaccio e i terminali del traffico di stupefacente (principalmente cocaina, hascisc e marijuana) che arrivava dall’estero (Corsica e Albania) tramite contatti diretti.

Figura di particolare importanza e molto attiva nel traffico di stupefacenti è anche Piredda Giulia, moglie del Forma. La donna teneva minuziosamente la contabilità degli affari; indicava al marito come riscuotere più rapidamente i crediti dagli acquirenti e sistematicamente gli consigliava, a volte anche con toni di rimprovero, di scrivere su “bigliettini” i quantitativi di droga ceduta e i soldi dovuti da ciascuno dei compratori. La donna era arrivata persino a suggerire al marito di “fare un attentato” contro uno dei clienti perché era in ritardo nel pagare un ingente quantitativo di cocaina.

I carichi di droga giungevano dalla Penisola al porto di Olbia grazie a camionisti compiacenti e ben pagati (oltre 5000 euro a carico). Due di essi, Piroddi Mario, 58 anni di Tertenia, e Falconi Carlo, 53 anni di Fonni, furono arrestati dalla Squadra Mobile di Nuoro rispettivamente il 23 maggio e il 29 settembre del 2012 mentre trasportavano due carichi di marijuana, uno di 11 kg e l’altro di 12, oltre a diversi campioni di eroina e cocaina.

Le investigazioni hanno dimostrato che i fratelli Muscau con Hametaj erano impegnati a rifornire il mercato del centro Sardegna attraverso contatti in Albania; Doneddu e Ballone si muovevano per organizzare trasporti di cocaina dalla Corsica mentre il Denanni si stava occupando di portare un carico di cocaina dal Sud America. Sono stati documentati acquisti e cessioni di stupefacenti per centinaia di kg con guadagni complessivi per oltre 500 mila euro. La cocaina veniva venduta al dettaglio a circa 90 euro al grammo; la marijuana a 3,5 euro; l’eroina a 27 euro; l’hascisc a 10 euro. Tutto lo stupefacente sequestrato durante l’attività investigativa è risultato di ottima qualità.

La misura cautelare in carcere per Forma, Bellu, Doneddu e Denanni è stata applicata anche perché sono ritenuti responsabili di una tentata rapina ai danni di un anziano possidente di Nulvi (SS). I quattro, su indicazione di Denanni, che era il basista, avevano organizzato una rapina a casa di un anziano, conosciuto nella zona per essere benestante e per avere nella sua abitazione gioielli e molto denaro. L’attività di indagine e il continuo monitoraggio degli indagati ha fatto emergere diversi sopralluoghi dei quattro presso l’abitazione delle vittima e l’esatto piano che i malviventi avrebbero voluto attuare. La rapina non fu consumata perché nel momento stabilito l’anziano non era stato trovato in casa.

Forma, Bellu, Doneddu e Denanni avevano effettuato anche alcuni sopralluoghi a Sassari perché avevano in animo di consumare una rapina contro una gioielleria e un centro commerciale. Le rapine, nell’intenzione palesata dai quattro, erano finalizzate a procurarsi liquidità per l’acquisto di consistenti partite di cocaina.

Il GIP Mauro Pusceddu ha disposto anche il sequestro preventivo delle autovetture di Brandone, di Muscau Marco Pasquale, di Ortu e di Hametaj perché utilizzate per la consumazione del reato. L’operazione conclusa oggi ha visto impegnati oltre 250 uomini della Polizia di Stato con tre unità cinofile antidroga. Gli arrestati sono stati condotti nei carceri di Nuoro e di Alghero.

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