Baby squillo, spunta il nome di un avvocato | Si allarga l’inchiesta dei Parioli

di Redazione

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Baby squillo, spunta il nome di un avvocato | Si allarga l’inchiesta dei Parioli

| giovedì 20 Marzo 2014 - 10:51

Si allarga il numero degli indagati nell’ambito dell’indagine delle baby squillo dei Parioli. Dopo il coinvolgimento del marito di Alessandra Mussolini, è balzato alle cronache un altro nome, quello di Nicola Bruno, 35 anni, avvocato, da poco sposato. Suo padre è Donato Bruno, anche lui avvocato, onorevole di Forza Italia.

Nicola Bruno sarebbe stato più volte in quell’appartamento dove le due studentesse incontravano i loro clienti. Bruno non è ancora stato interrogato, ma la procura gli ha già notificato l’elezione di domicilio. Anche se il giovane avvocato nega di essere a conoscenza di un proprio coinvolgimento nell’inchiesta.

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate sull’individuazione degli uomini che frequentavano il palazzo di viale Parioli attraverso l’analisi dei tabulati e le intercettazioni telefoniche. Tra i contatti frequenti è stato individuato anche il numero di telefono del giovane legale. Completati gli accertamenti si decide di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati insieme a quello di altre 20 persone.

Le indagini degli investigatori sono scattate dopo la denuncia della madre di una delle due minorenni: il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi hanno deciso così di mettere sotto controllo il cellulare della minorenne per individuare sfruttatori e clienti.

Un lungo elenco di nomi, di telefonate e di messaggi passati al vaglio degli inquirenti che al momento hanno inserito nel registro degli indagati venti persone ma gli uomini coinvolti sarebbero molti di più, addirittura un centinaio. Nei giorni scorsi l’attenzione è stata puntata anche su Andrea Cividini, funzionario di Bankitalia il cui telefono appare nell’elenco delle telefonate in entrata. Il manager ha però escluso di aver mai incontrato le giovani e soprattutto avrebbe dimostrato che quel cellulare non era suo.

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