Imprenditore suicida a Bagheria | L’Ance Palermo: “Un genocidio silenzioso”

di Redazione

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Imprenditore suicida a Bagheria | L’Ance Palermo: “Un genocidio silenzioso”

| giovedì 20 Marzo 2014 - 19:04

“Il dramma sociale ed economico vissuto da imprenditori e lavoratori non può restare inascoltato, la politica non può restare indifferente, attivi tutte le misure necessarie per far ripartire l’economia e nel settore edile per sbloccare tute le opere che possano far avviare i cantieri e riattivare il tessuto imprenditoriale”. Lo dicono, dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore edile avvenuto oggi a Bagheria, Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani, e Antonino Cirivello, segretario Filca Cisl Palermo Trapani.

“Servono misure straordinarie come un piano speciale della Regione e dei Comuni per rilanciare il lavoro produttivo sul territorio, – aggiungono – a partire da un programma per gli interventi nel settore dell’edilizia scolastica, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici come ad esempio gli ospedali, e con un elenco dettagliato di opere pubbliche da inserire nei piani triennali dei comuni da avviare subito”. “Si snelliscano le procedure burocratiche per i cantieri edili – concludono Milazzo e Cirivello – , stiamo vivendo una vera e propria emergenza sociale e alle istituzioni chiediamo un intervento finalmente deciso che dia sostegno agli imprenditori e ai lavoratori”.

 “Un imprenditore edile si è tolto la vita oggi nel magazzino della propria abitazione di Bagheria. Qualche giorno fa, un altro si era ucciso in provincia di Messina. A dicembre si era tolto la vita un operaio edile di Borgetto. Ci chiediamo ancora quanti morti il nostro comparto debba registrare prima che ci si accorga che è in atto è una sorta di genocidio silenzioso”. Lo afferma il presidente di Ance Palermo Fabio Sanfratello. “La politica, soprattutto quella regionale, non può continuare a pensare solo ai dipendenti pubblici e ai precari.- aggiunge – Sono migliaia, ormai, i lavoratori dell’edilizia disoccupati e senza più neanche la cassa integrazione e centinaia le imprese fallite e sull’orlo del fallimento. Questo è lo scenario nel quale si consumano queste tragedie, per lo più nell’indifferenza generale”.

“Noi – continua Sanfratello – desideriamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia dell’imprenditore, ma anche puntare il dito contro una classe politica, che pensa solo ai propri privilegi ed è incapace di dare risposte alle esigenze del mondo del lavoro produttivo vero e delle imprese. Siamo stanchi di parole, vogliamo fatti concreti come, ad esempio, il liquidare tutti debiti della Pubblica amministrazione verso centinaia d’imprese edili che oramai aspettano da anni”.

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