Silvio Berlusconi, dopo lunghe settimane di silenzio, torna sul palco di una iniziativa azzurra, a Roma, ed elenca ancora i punti immutabili del suo programma politico: la riforma della magistratura politicizzata e di sinistra, la lotta al comunismo, la necessità di riformare la Costituzione e la Corte costituzionale “organo politico”, la riconquista di 24 milioni di voti dei delusi, grillini in primis.
“Molte volte sono stato criticato e sbeffeggiato per questa mia continua presa di posizione contro l’ideologia del comunismo – ha detto l’ex Cavaliere dal palco – la più criminale e disumana della nostra storia con 120 milioni di morti. Il comunismo si presenta come un bene ma è esattamente il male”. “Io ancora oggi posso dire che pur aver cambiato molte volte nome, non ho ancora potuto sentore loro rinnegare la loro storia, la loro ortodossia ideologia che si è trasformata in invidia e tante altre cose deteriori che sempre caratterizza le loro azioni e dichiarazioni – ha sottolineato l’ex premier – quindi dobbiamo far sì che restino minoranza, una minoranza critica che stimoli il Paese a fare meglio, ma minoranza”.
Intanto, dalla platea gridano “Non mollare”. “Siamo in una situazione così preoccupante – dice il leader di Forza Italia – che abbiamo veramente bisogno di qualcosa che strappi un sorriso perchè se ci dovessimo concentrare solo sulla situazione attuale e su quella prossima futura che ci sta aspettando saremmo tutti molto molto preoccupati. Siamo tutti consapevoli di quanto successo negli ultimi 20 anni, abbiamo avuto quattro colpi di Stato”, dice Berlusconi, parlando dei “governi” andati a palazzo Chigi “senza passare per elezioni”.
Poi, sulla politica economica del governo di Matteo Renzi: “Se non si riusciranno ad abbassare le tasse non ci sarà mai nessuna ripresa economica – spiega il leader azzurro – e se anche il presidente di Confindustria minaccia di portare la sua azienda all’estero, allora vi accorgete di quanto bisogno abbiamo di un assoluto cambiamento. Cambiamento che non vuol dire andare in Europa e ricevere sorrisini e pacche sulle spalle ma, andando decisi e consapevoli dei propri diritti e se qualcosa non va, mettendo il veto agli altri capi di governo”.
E proprio sull’Europa, Berlusconi mette fine al gossip che riguarda la presunta candidatura di uno dei suoi figli alle prossime elezioni europee: “Nessuno di loro sarà candidato”.
