Concluso il bilaterale Italia-Usa, Obama:| “Divario fra Usa ed Europa su spese Difesa”

di Elena Di Dio

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Concluso il bilaterale Italia-Usa, Obama:| “Divario fra Usa ed Europa su spese Difesa”

| giovedì 27 Marzo 2014 - 16:33

Parla in inglese, forse non troppo fluente, per avviare la conferenza stampa che chiude la giornata di incontri istituzionali del presidente americano Barack Obama. E’ il premier Matteo Renzi ad introdurre in inglese l’incontro con i giornalisti a villa Madama. Quindi sceglie l’italiano: “Ho molto apprezzato che in occasione di questa visita il presidente Obama occupi una piccola parte di tempo per visitare luoghi così importanti, storici, della nostra città”.

“Obama non è solo il presidente degli Stati Uniti ma una vera fonte di ispirazione per me. Il dialogo di oggi conferma che anche di fronte alla crisi il ruolo di Usa e Italia è essere un punto di riferimento per gli ideali comuni”.

“Ringrazio Obama per quello che ha detto ieri a Bruxelles.  – ha proseguito Renzi – Io credo che l’Europa abbia bisogno di riforme ma anche di crescita. La politica deve tornare a dare speranze alle famiglie”.

Ricambia la cortesia anche Obama cominciando il suo discorso con pochissime parole in italiano: “Buon pomeriggio”.

“La giornata è cominciata col grandissimo onore di incontrare il Pontefice. Sono molto grato di avere avuto lì’onore di parlare con lui delle responsabilità che condividiamo tutti sulle condizioni sui poveri. Sono rimasto impressionato sulle considerazioni che ha fatto sulla prospettiva che abbiamo tutti”. Quindi parla di Matteo Renzi: “L’ho accolto qualche anno fa alla casa Bianca quando era primo cittadino di Firenze con un altro gruppo di sindaci.   Sono ansioso di riaccorgliere  Renzi alla Casa Bianca questa volta come primo ministro. Ho avuto un bellissimo incontro con il mio caro amico, il presidente Giorgio Napolitano. L’Italia ha una gran fortuna ad avere uno statista che guida il Paese in un momento così complicato”.

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“Rimango colpito dall’entusiasmo che anima Matteo nella guida del paese. Sarà positivo per l’Italia ma anche per tutta l’Europa. E’ una nuova generazione che guiderà bene il Paese”.

Quindi parla della crisi internazionale: “Abbiamo messo a fuoco la situazione che riguarda l’Ucraina in questi giorni. L’Ucraina può intraprendere il cammino di altri Paese come la Polonia dove abbiamo intravisto grandi progressi. Questo potrà portare a riforme democratiche, e io farò appello al Congresso affinché l’America possa aiutare questo processo con un proprio pacchetto. Se la Russia decide di continuare su questo cammino la risposta delle Nazioni Unite sarà compatta, noi speriamo che Mosca possa rientrare nell’ambito della democrazia”.

E sulla contrapposizione con la Russia, dice severo:  “Il G7 che si terrà a Bruxelles è un segnale di isolamento per la Russia  e tutto questo andrà avanti” se la Russia andrà avanti  sulla sua strada, ma “speriamo che la Russia decida di  rientrare nella soglia della democrazia in modo pacifico”.

Obama riconosce poi il ruolo italiano nella gestione di alcune delle crisi più calde nell’area del Mediterraneo:  “Vogliamo ripristinare l’ordine e assolutamente assistere il popolo libico. Il mondo apprezza l’Italia per il suo ruolo nella distruzione delle armi chimiche, e gli italiani sono stati grandi alleati in Kosovo e in Afghanistan”. 

“La crescita europea è ancora al rallentatore e il tasso di disoccupazione ancora elevato – dice quindi il presidente americano – Renzi lo sa benissimo e parte della sua missione è ridare vigore a questo sistema. Tutta l’Europa deve farlo e io non dubito che Renzi ci  riuscirà perché l’Italia è pronta ad andare avanti. Il dibattito sull’austerità è un dibattito sterile, più crescita c’è e più si mettono a posto le finanze pubbliche. In questo senso i Paesi con dei surplus devono trovare il modo per aumentare la crescita”.

Quindi Obama ritorna a raccontare dei contenuti del confronto con il Pontefice, questa mattina: “Con il Papa abbiamo trascorso maggior parte del tempo dell’incontro a riflettere su una delle sue inquietudine, quella dei poveri. Ma sua Santità ha il  potere di aprire gli occhi alla gente. Abbiamo parlato delle sfide che si presentano con i conflitti, di quanto è illusoria la pace nel mondo. Papa Francesco mi ha parlato di Israele e Palestina, del Libano, l’America Latina e io ho assicurato che gli Stati Uniti difenderanno tutte le minoranze”.

E’ sul tema caldo della difesa militare che ci si attende una presa di posizione da Obama sull’ipotesi di dimezzamento della spesa annunciata dal governo Renzi nell’acquisto degli F35: “Negli Stati Uniti abbiamo ridotto le spese per la difesa e portato a termine ben due guerre, quindi c’è stata una transizione naturale. Riconosco che in  Europa ci sia la possibilità di avere più efficienza e meno doppioni, tramite la collaborazioni tra gli Stati. Ma devo dire che esiste un impegno irriducibile che i  Paesi devono prendere per quanto riguarda la Nato. Sono realista: non pretendiamo che  ogni Paese faccia quello che facciamo noi, ma c’è un rapporto di partnership per cui non è possibile che gli Usa spendano più del 3% del Pil anche per l’Europa mentre l’Europa solo l’1%. Proporzionalmente, tutti i Paesi devono fare il proprio, l’Italia per esempio potrebbe dover affrontare le sfide che porta il Mediterraneo”.

Sul tema interviene anche il premier italiano, Matteo Renzi: “L’Italia ha sempre fatto la sua parte nel corso degli anni con grande dedizione e impegno e ringrazio il presidente Obama per aver riconosciuto la forte partnership con il nostro paese. Penso che nei prossimi anni dovremmo insistere sul concetto della specializzazione in alcune aree”. Sugli investimenti nella Difesa: “Ha ragione Obama quando dice che la libertà non è gratis. L’Italia ha sempre fatto la sua parte consapevole delle proprie forze. Il tema dell’efficienza dei costi della pubblica amministrazione e della difesa sono sotto gli occhi di tutti e nel rispetto della collaborazione provvederemo a verificare i nostri budget”.

Al presidente americano, poi, il premier italiano si rivolge per chiedere l’intervento Usa nella vicenda dei Marò detenuti in India: “Abbiamo parlato della vicenda dei due marò trattenuti in India, ho ringraziato gli Stati Uniti per il supporto in questa fase e ho chiesto di poter contare per un’ulteriore appoggio affinché la questione sia affrontata sul contesto internazionale”.

Dopo la conclusione della conferenza stampa, il presidente americano si è diretto verso il Colosseo dove aveva chiesto di poter effettuare una visita privata. Ad accoglierlo il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini.

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