Acque agitate nel M5S, Pizzarotti verso l’addio?| E al Senato nasce il gruppo degli espulsi

di Elena Di Dio

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Acque agitate nel M5S, Pizzarotti verso l’addio?| E al Senato nasce il gruppo degli espulsi

| mercoledì 02 Aprile 2014 - 16:52

Federico Pizzarotti è il primo sindaco pentastellato eletto. A Parma. Di recente è stato al centro di un ‘quasi-scontro’ sventato con i leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. A Roma Pizzarotti ha convocato candidati sindaci del Movimento 5 Stelle in un vertice non concordato che, qualcuno ha malignato, doveva servire a creare un movimento interno ai pentastellati alle prese lo scorso mese di marzo con una crisi profonda che ha portato all’espulsione di ben 14 senatori dal gruppo parlamentare di Palazzo Madama. Una corrente interna ai ‘puristi’ grillini che è sembrata a tanti la prima spinta verso una vera e propria corposa scissione.

Oggi quello che sembrava solo un’ipotesi si rafforza. Dopo le polemiche seguite alle candidature per le Europee, con il caso di aspiranti alla carica di europarlamentari accreditati da 33 voti fra il popolo del web, Pizzarotti esprime perplessità che di norma non vengono accettate dalla leadership: “È un dato di fatto che in tutti i territori si è candidata gente che noi non abbiamo mai visto. Non so quali competenze possano esprimere rispetto ai temi da portare avanti. È vero che sono temi europei però l’attivismo è sempre stata una delle basi fondanti del movimento. E in questo modo viene un po’ fatto cadere”.

Che sia un altro segnale di un grande passo verso l’addio dal M5S è un’idea ormai diffusa soprattutto mentre in Senato l’ora x del nuovo gruppo parlamentare che nascerà dalla fuoruscita dei 14 parlamentari grillini è ormai realtà.  La settimana prossima, infatti, potrebbe essere quella decisiva per il nuovo gruppo al Senato degli ex M5S. “L’auspicio è questo – spiega Francesco Campanella, il senatore espulso dal Movimento in prima linea nel dar vita al nuovo progetto – I numeri ci sono, siamo una dozzina”.  Superata, dunque, la soglia dei 10 membri richiesta dal Regolamento diPalazzo Madama, i 5 Stelle delusi sono a un passo “da una nuova avventura politica”.

“Ci stiamo organizzando – spiega Campanella – siamo alle prese con i lavori delle Commissioni e dell’Aula, ma appena possibile ci riuniremo per organizzarci”. Tra le tante cose da fare, scegliere nome e simbolo della nuova forza politica. “‘Italia lavori in corso’ è un nome adottato momentaneamente, non definitivo – puntualizza il senatore – siccome veniamo fuori da un progetto politico in cui una persona si è riservato la proprietà del nome e del simbolo e li utilizza come cosa sua – dice Campanella con una stilettata a Beppe Grillo – noi vogliamo che il nome non venga deciso da una singola persona, ma dagli aderenti al nuovo Movimento. Stesso discorso per il simbolo”.

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