“L’Italia non incoraggia il lavoro femminile” |Christine Lagarde bacchetta il nostro Paese

di Redazione

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“L’Italia non incoraggia il lavoro femminile” |Christine Lagarde bacchetta il nostro Paese

| venerdì 04 Aprile 2014 - 09:10

Intervistata dal Corriere della Sera, Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, guarda con fiducia al progetto “ambizioso” di riforme avviato dal premier Matteo Renzi e agli sforzi che l’Italia sta compiendo per uscire dalla crisi.

Ma la Lagarde lancia anche un monito forte al nostro Paese: “Il vostro è uno dei paesi della zona euro che incoraggiano meno la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Un cambiamento di rotta potrebbe avere effetti benefici sulla produzione di reddito aggiuntivo e quindi sull’uscita dalla stagnazione”.

Il numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, indica l’Olanda come un paese modello per quanto riguarda il lavoro femminile, perché “ha dato la possibilità di creare lavori flessibili part-time senza alcuna restrizione. Anche la Corea si sta muovendo in questa direzione”.

Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, Lagarde indica il Messico a esempio. “Tra i Paesi con un alto livello di disoccupazione giovanile e con molto lavoro nero – spiega – il Messico sta facendo bene nei suoi tentativi di evitare il rischio della generazione perduta. Secondo alcune stime, le riforme che riducono le barriere alle assunzioni dovrebbero consentire di creare 400mila posti di lavoro in più ogni anno”.

E sulla scommessa di Renzi ha dichiarato: “Considero ambizioso il programma di Renzi perché spazia dal mercato del lavoro alla riforma dei servizi fino al miglioramento di un sistema giudiziario oggi molto lento. Mi pare che la sua sia un’impostazione di politica fiscale che guarda più alla riduzione delle spese che all’aumento delle entrate tributarie, grazie anche agli obiettivi della spending review di Carlo Cottarelli che era con noi a Washington fino a non molto tempo fa. Mentre al Tesoro c’è un altro ex del Fondo: Pier Carlo Padoan. Io allora non c’ero ma l’ho conosciuto a Parigi, nei suoi anni all’Ocse”.

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