Stamina, arriva lo stop delle cure a Brescia | I malati preparano una class action

di Veronica Femminino

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Stamina, arriva lo stop delle cure a Brescia | I malati preparano una class action

| lunedì 07 Aprile 2014 - 12:44

Ennesimo stop alle cure con Stamina, ennesima doccia fredda per i malati che speravano di sottoporsi al controverso trattamento con staminali adulte messo a punto da Davide Vannoni.

Le infusioni, effettuate sinora soltanto agli Spedali Civili di Brescia, sono sospese. È quanto hanno deciso i medici della struttura sanitaria lombarda in attesa che si pronunci il Comitato scientifico, nominato il 4 marzo dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il nuovo Comitato, che dovrà valutare la validità scientifica del protocollo Stamina, è stato costituito dopo che Davide Vannoni ha vinto il ricorso al Tar presentato per contestare la imparzialità degli esperti del primo Comitato.

I malati già in cura con Stamina, e i centinaia in lista d’attesa annunciano battaglia. I giorni scorrono velocemente e le loro condizioni di salute peggiorano. Chi ha provato la terapia è pronto a giurare sugli effetti benefici ottenuti e considera una violenza inaccettabile il fermo delle infusioni.

Per questo motivo stanno già preparando una class action contro i medici, il ministero della Salute “e tutti coloro che con il loro comportamento illegittimo hanno già causato la morte di diversi pazienti in lista d’attesa. Medici, ministero e lei ministro Lorenzin – rendono noto i malati riunitisi nel Movimento Vite Sospese – siete avvisati: di queste morti e di quelle che verranno, purtroppo per voi, non dovrete risponderne solo davanti alla vostra coscienza!”.

Belleri ha dichiarato che “in questo momento la somministrazione del trattamento Stamina è sospesa perché l’unica biologa di Stamina è assente per motivi personali”. Ma c’è di più. Perché i medici impegnati nelle infusioni, hanno messo nero su bianco, consegnando a Belleri una lettera in cui precisano di ritenere “doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che la Commissione si pronunci”.

Il Movimento Vite Sospese ricorda “A Belleri e ai medici di Brescia che la decisione è totalmente illegittima, dal momento che – come accertato anche dal Tar del Lazio – non c’è alcun parere da attendere da parte del Comitato Scientifico. Nel D.M. del 18 giugno 2013 che aveva individuato dettagliatamente i compiti del Comitato Scientifico non veniva assolutamente implicata la possibilità per quell’organo straordinario dell’amministrazione di elargire pareri né favorevoli e né sfavorevoli al metodo Stamina, giacché ai risultati si sarebbe dovuti arrivare soltanto con la sperimentazione.

I compiti del Comitato – scrivono ancora i malati – erano così riassunti: identificazione delle patologie da includere nella sperimentazione, definizione dei protocolli clinici per ciascuna delle patologie da trattare, identificazione delle officine di produzione (delle staminali, ndr) da coinvolgere nella sperimentazione, identificazione delle strutture ospedaliere dove trattare i pazienti.

Al Comitato – concludono – non è stata data nessuna facoltà di dare pareri sulla metodologia Stamina, e infatti il Tar del Lazio ha bocciato il primo Comitato che si era comportato illegalmente e ha stabilito che ne venisse nominato un altro. Il nuovo Comitato dovrà attenersi ai compiti che gli sono stati affidati, tra i quali non c’è assolutamente la possibilità di fornire pareri favorevoli o sfavorevoli al metodo Stamina.

Sulla vicenda interviene anche l’Unione italiana Medici, che riferisce, tramite una dettagliata nota stampa, che i medici degli Spedali Civili coinvolti nella vicenda avrebbero scritto una seconda lettera al Commissario Belleri per ribadire la loro intenzione di astenersi dai trattamenti.

“Cosa dire? – commenta l’Umi –. La notizia fa piacere a tutti però va ricordato che è stata una decisione facile perché i trattamenti sono già fermi per mancanza della biologa di Stamina. Cosa farà l’Azienda quando Stamina potrà riprendere i trattamenti e i malati si faranno sentire anche pesantemente? L’Azienda obbligherà i  medici anche quando ha detto che non lo avrebbe mai fatto?

Lo faranno i Magistrati?”

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