Corruzione e truffa ai danni di Equitalia | Tra gli arrestati il funzionario per il Sud

di Redazione

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Corruzione e truffa ai danni di Equitalia | Tra gli arrestati il funzionario per il Sud

| mercoledì 09 Aprile 2014 - 09:24

Sono otto le persone arrestate e oltre venti quelle perquisite nell’ambito di un’inchiesta che sta scuotendo dalle fondamenta Equitalia. Questa mattina infatti il Nucleo valutario della Guardia di finanza ha eseguito un blitz a seguito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dai due sostituti Francesca Loy e Stefano Fava.

Tra gli arrestati anche il funzionario di Equitalia Sud, Salvatore Fedele, insieme alla moglie e ad altri tre imprenditori e commercialisti. Mentre tra le persone perquisite ci sono Alessandro Migliaccio, direttore di Equitalia del Lazio, e Giovanbattista Sabia, direttore di Equitalia della Calabria. I reati contestati agli arrestati vanno dalla corruzione alla concussione fino alla bancarotta fraudolenta, il riciclaggio e la truffa aggravata.

Gli investigatori hanno verificato che i vertici di alcune società pagavano dai 3.000 ai 10.000 euro ai funzionari dell’agenzia di riscossione per permettere così l’apertura di dilazione del debito con Equitalia, senza poi pagare le rate oltre la seconda, generando così un meccanismo che permetteva di non incorrere nella procedura di fallimento. Fino ad oggi il danno alle casse dello Stato è di circa 17 milioni di euro, ma secondo gli investigatori si tratterebbe, in totale, di una cifra notevolmente superiore.

Il meccanismo che per anni, grazie alla complicità di un funzionario di Equitalia Sud, ha permesso ad alcuni imprenditori di non versare un euro nelle casse di Equitalia aveva il seguente funzionamento: una volta ottenuta la rateizzazione del debito, un beneficio che non avrebbero dovuto ottenere, ottenendo la possibilità di dilazione del debito per un massimo di 72 rate mensili veniva congelata la pretesa esattoriale e bloccate le procedure esecutive in corso come sequestri e pignoramenti. In seguito poi venivano pagate le prime rate per non perdere i benefici in modo da potere attendere che la loro posizione debitoria venisse monitorata per un anno fino alla cancellazione.

Tra gli arrestati anche Salvatore Fedele, funzionario di Equitalia, che era stato sospeso il 19 settembre scorso a seguito di diverse perquisizioni. Fedele è stato poi reintegrato il primo aprile, ma oggi si trova ad essere accusato di corruzione, concussione, truffa aggravata ai danni dello Stato e trasferimento fraudolento di beni.Lo stesso provvedimento restrittivo è stato firmato dal Gip per Domenico Ballo, commercialista napoletano, Mauro Carlini, consulente del lavoro e gli imprenditori Paolo Conte, Antonio Conte e Lucio Licciardi.

Sono stati posti agli arresti domiciliari Vincenzo Comes, prestanome di Paolo Conte e Licciardi, e la moglie di Salvatore Fedele, Luisa Musto.  La guardia di finanza ha inoltre posto con un sequestro preventivo di beni per 750 mila euro. I finanzieri hanno perquisito uffici e abitazioni riconducibili al direttore regionale del Lazio, Alessandro Migliaccio, di quello della Calabria, Giovanbattista Sabia, che però non risultano essere indagati.

Coinvolte, al momento, in questo filone di indagine sono le aziende:  Aura Service Coop, Aloha Service Coop, Joy Service Coop, Power Service Coop (tutte del settore pulizia) e poi l’Euroservizi Generali srl e l’Antonio srl che avrebbero un debito complessivo nei confronti di Equitalia e dell’erario per oltre 17 milioni di euro. Inoltre la procura sta continuando le indagini sulla posizione di 400 contribuenti in diverse regioni d’Italia, per i quali sembra esserci un interessamento da parte delle persone indagate presso l’ente di riscossione.

“Nei mesi scorsi Equitalia si era già costituita quale persona offesa”. A precisarlo la stessa società sulla vicenda giudiziaria relativa alla truffa proprio ai danni di Equitalia. In una nota dell’azienda si legge: “Equitalia sta da tempo fornendo la massima collaborazione agli inquirenti affinchè venga fatta piena luce sui fatti e sulle eventuali responsabilità”.

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