Che cos’è la Tasi e quanto si deve pagare | Piccola guida alla tassa

di Alessandro Amato

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Che cos’è la Tasi e quanto si deve pagare | Piccola guida alla tassa

| martedì 15 Aprile 2014 - 13:13

Che cos’è la Tasi e a cosa serve. 

La Tasi è una componente dell’Imposta unica comunale, Iuc, la cui destinazione è quella della copertura delle spese per i servizi indivisibili offerti dai Comuni. Tra questi rientrano l’anagrafe, l’arredo urbano e l’illuminazione pubblica. Secondo la Uil la Tasi sarà “Nel 37,5 per cento dei casi più cara dell’Imu pagata nel 2012”. Ma ancora non si possono dare numeri certi su quanto toccherà pagare alle famiglie. Infatti alle amministrazioni locali è lasciata discrezione di decidere in merito alle aliquote da applicare. Intanto alla Camera il dibattito sul decreto enti locali, il 16/2014, che potrebbe apportare alla Tasi alcune modifiche nel momento in cui verrà convertito in legge: in ogni caso la prima rata dovrà essere pagata entro il 16 giugno con il modello F24 oppure attraverso il bollettino di conto corrente postale.

Cosa si paga quando si parla di servizi indivisibili. 

>LA TASI E’ STATA RINVIATA

Tutti i fabbricati, dalle abitazioni principali, imprese e aree edificabili sono soggetti alla Tasi, ma sono esenti le aree scoperte e i terreni agricoli. Ma bisogna fare dei distinguo necessari per i diversi tipi di destinazione d’uso degli immobili. Gli edifici utilizzati da enti non commerciali e che sono destinati alla realizzazione di attività sanitarie, ricettive, didattiche, culturali, assistenziali, sportive e ricreative dovranno pagare soltanto la parte del cespite in cui è stata svolta l’attività commerciale.

Per effettuare il calcolo il modello è lo stesso dell’Imu. Alle abitazioni bisogna aumentare del 5 per cento la rendita catastale originaria, moltiplicarla per 160 e applicare al risultato le aliquote prevista dal Comune di residenza. L’aliquota base è quella del 2,5 per mille, ma ogni amministrazione avrà a disposizione un’addizionale aggiuntiva dello 0,8 per mille, ma dovrà essere prevista una detrazione per i redditi più bassi. In definitiva le amministrazioni potranno portare al massimo il prelievo al 3,3 per mille, ovvero caricare la maggiorazione sulle seconde case alzando il tetto massimo all’11,4 per mille. Inoltre le amministrazioni locali dovranno stabilire la quota Tasi che spetterà agli inquilini e sarà compresa tra il 10 e il 30 per cento.

ECCO I COMUNI DOVE SI PAGHERÀ LA TASI ENTRO IL 16 GIUGNO 

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