Russia, Putin aumenta il controllo su Internet | Gmail e Skype rischiano il blocco

di Francesco Reina

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Russia, Putin aumenta il controllo su Internet | Gmail e Skype rischiano il blocco

| mercoledì 23 Aprile 2014 - 11:59

Skype, Gmail e altri servizi di instant messaging rischiano il blocco in Russia a causa del nuovo pacchetto di “leggi anti-terrorismo” approvato in via definitiva dalla Duma in seguito agli attentati di Volgograd di dicembre: secondo il documento, come spiega il portale Lenta.ru, le compagnie straniere come Facebook, Microsoft (proprietaria di Skype) e Google (Gmail) hanno l’obbligo di possedere server all’interno del territorio della Federazione, parallelamente a come avviene già per le russe Mail.ru, Vkontakte e Yandex.

“Le società straniere di servizi internet non ricadono sotto la giurisdizione russa – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Mosca ed esperto di diritto aziendale Konstantin Trapaidze – pertanto su di loro le autorità federali non hanno reali strumenti giuridici di influenza. Se Google o Microsoft rifiutano di installare server in Russia – prosegue – Mosca non può fare nulla per obbligarle, l’unico modo è bloccare l’accesso ai loro servizi su tutto il territorio”.

Ad opporsi anche Yandex, il principale motore di ricerca in cirillico, il cui ufficio stampa ha definito la nuova legge “un ulteriore passo verso il rafforzamento del controllo statale su Internet in Russia, cosa che ha un impatto negativo sullo sviluppo del settore”.

Il pacchetto modifica inoltre la legge sull’informazione: le società di comunicazione online sono tenute a registrare per sei mesi le informazioni di tutti i messaggi degli utenti, i cui dati devono essere obbligatoriamente conservati in Russia. Ad essere coinvolti sono anche i blog con almeno 3 mila utenti giornalieri, che ora vengono inglobati tra i “mass media” e dunque inseriti in un registro speciale.

I blogger più popolari hanno inoltre il divieto di mettere online pubblicazioni di carattere estremista e sono obbligati a verificare l’attendibilità delle informazioni diffuse: le pene prevedono multe fino a 30 mila rubli (600 euro) e fino a 300 mila rubli (6 mila euro) per persone giuridiche, mentre per i recidivi la multa varia tra i 50 mila rubli e i 500 mila rubli (o la sospensione dell’attività per 30 giorni).

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