Mettiamo in valigia la crema protettiva ma non la usiamo: perché?

di Redazione

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Mettiamo in valigia la crema protettiva ma non la usiamo: perché?

| venerdì 23 Maggio 2014 - 16:25

Siamo sempre più vicini alle vacanze e in molti già sognano di distendersi al mare a prendere il sole in totale relax. Oltre la preoccupazione per la (odiata) prova costume bisogna prendere in seria considerazione i danni causati dalla prolungata esposizione ai raggi ultravioletti, specie in orari del tutto sconsigliati.

A quanto pare siamo un popolo di buoni principi, nel senso che il 97,4 % dei vacanzieri mette in valigia la crema protettiva. Solo che poi non la usa: ben il 44,4 % ritorna dalle vacanze con scottature alla pelle e quasi il 30 % con irritazioni gravi e doloranti.

I dati emergono da una ricerca condotta su 1.065 passeggeri di diverse nazionalità, uomini e donne di età superiore ai 35 anni, in transito all’aeroporto di Basel-Mulhouse (Svizzera francese), diretti ai Caraibi, isole Canarie e Sudafrica. L’indagine è pubblicata sul British journal of dermatology. Intervistati alle partenze, agli arrivi e nell’ambulatorio di medicina del turismo dell’aeroporto, i vacanzieri hanno ammesso di trascurare la pelle pur di abbronzarsi. Sono tante le abitudini errate evidenziate nella ricerca, dall’applicazione poco frequente delle creme solari alla assoluta trascuratezza di alcune aree del corpo che si scottano di più.

Il 97,4% dei passeggeri intervistati aveva un filtro solare nel bagaglio, il 93,8% occhiali da sole, il 63,6% un cappello e il 4,1% abiti addizionati con i filtri solari. In vacanza però il 44,4% si è scottato e il 29,9% ha sofferto per la gravità delle ustioni. Le aree più colpite dalle bruciature sono il viso (56,9%), collo e spalle (27,1%), decolleté (27,1%), braccia (24,3%) e tronco (16%). Complici di tanti errori sono stati la discontinuità nell’applicazione degli schermi solari, l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata e il non utilizzo di cappelli e vestiti.

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