Brasile e Messico passano il turno a suon di gol | Battute Camerun (4 a 1) e Croazia (3 a 1)

di Emanuele Termini

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Brasile e Messico passano il turno a suon di gol | Battute Camerun (4 a 1) e Croazia (3 a 1)

| martedì 24 Giugno 2014 - 00:01

E’ davvero un Mondiale spettacolare. Emozioni, gol e incertezza rendono palpitanti tutte le sfide, condite tra l’altro da una partecipazione popolare davvero speciale e da numerosi gol.

Il Brasile e il Messico rispettano il pronostico e passano il turno, battendo rispettivamente il Cameroon e la Croazia e segnando gol a raffica. Il Brasile vince il girone per una migliore differenza reti e negli ottavi troverà il Cile, il Messico “pesca” invece l’Olanda.

E’ proprio la gara del Messico quella più emozionante. La Croazia deve vincere per qualificarsi, il pareggio serve al Messico. La gara è bellissima anche se resta sullo zero a zero per circa tre quarti. Poi il Messico apre la partita e la Croazia si squaglia come un gelato, subendo la goleada.

C’è un dato davvero interessante in questo girone. Il Brasile, secondo la sua cultura calcistica, vince segnando e lasciando segnare. Il Messico invece passa il turno subendo solo un gol (peraltro non influente, nel finale), essenziale e ruvido quanto basta ma anche compatto come solo le squadre solide sanno fare. L’Olanda non avrà vita facile.

La cronaca delle due partite è densa di occasioni da rete. Il Brasile parte fortissimo, segna anche con il solito Neymar (capocannoniere con quattro reti) ma poi subisce il sorprendente e meritatissimo pareggio (c’era stata anche una traversa) di Matip su cross da sinistra.

Si vede subito che il Brasile non soffrirà, il Camerun non è male ma è troppo ingenuo e non è un caso che non vince ai Mondiali dal 2002. Già nel primo tempo Neymar segna il suo secondo gol personale e di fatto chiude la partita.

Il secondo tempo assomiglia a una gara di allenamento, giocata però a buon ritmo e impreziosito dai gol di Fred (in fuorigioco) e di Fernandinho, due gol sui quali la retroguardia del Camerun ha delle responsabilità.

Il Messico invece soffre per un tempo e mezzo. La partita è a fasi alterne, la Croazia ha dei momenti di grazia in cui potrebbe segnare la rete della qualificazione ma il Messico è compatto.

La partita cambia completamente direzione al 26′ della ripresa. Dopo aver protestato giustamente per un rigore non concesso, il Messico passa in vantaggio con un gol di testa di Marquez su calcio d’angolo.

Poi diventa tutto facile. Quattro minuti doipo il vantaggio c’è il raddoppio di Guardado che calcia da dentro l’area troppo solo per sbagliare. Al 37′ segna anche Hernandez, entrato da poco, e il gol della Croazia con Perisic a 3′ dalla fine serve solo per la statistica, visto che è il primo e unico gol al passivo del Messico. Nel finale c’è solo il tempo per registrare l’espulsione sacrosanta di Rebic.

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