Confindustria taglia le stime del Pil | “Serve una scossa politica molto forte”

di Redazione

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Confindustria taglia le stime del Pil | “Serve una scossa politica molto forte”

| giovedì 26 Giugno 2014 - 11:53

Confindustria rivede al ribasso “le previsioni per l’economia italiana nel 2014-2015. Gli economisti del Centro studi di via dell’Astronomia rilevano che il Pil dell’Italia si fermerà al +0,2% nel 2014, un taglio rispetto alle previsioni del dicembre scorso che indicavano un +0,7%. Per il 2015 la crescita attesa scende dal +1,2% e si attesta al +1%. “Complessivamente durante la crisi un milione di persone hanno perduto il posto” di lavoro. In questo contesto “la morale è che è necessaria una scossa politica molto forte per riportare l’Italia su un più alto sentiero di sviluppo”. Al momento però “non appare necessaria nè opportuna alcuna manovra correttiva”, precisano poi da viale dell’Astronomia.

 Il Centro studi aggiunge che “l’occupazione misurata con le unità di lavoro cade dello 0,6% nel 2014 e sale dello 0,4% nel 2015″. “La turbolenza politica”, sottolinea Confindustria, “rimane un freno seppure si sia molto attenuata e abbia preso corpo nel Paese l’aspettativa di importanti riforme”.

In merito ai conti pubblici, e in particolare al debito pubblico, secondo gli economisti di Confindustria “la strada maestra per ridurlo è il rilancio della crescita; la sola austerità è controproducente”.

“La salute dell’economia italiana rimane fragile”, dice il centro studi di Confindustria. “Ci sono miglioramenti”,  in alcune zone del territorio, “ma la malattia della lenta crescita non è stata debellata e il paziente è debole e fatica a riprendersi e a reagire alle cure. Anzi, sono in atto emorragie di capitale umano e perdita di opportunità di business”.

I numeri forse sono ancora difficili da accettare ma oggi le prospettive sono in miglioramento. L’Italia non è più sull’orlo del baratro”, dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dopo le stime del centro studi di via dell’Astronomia. E sottolinea anche: “Si è avviato un ciclo politico di riforme che sembra avere finalmente stabilità”. “Bisogna avere il coraggio di fare anche interventi che costano”, come su infrastrutture e agenda digitale. E “bisogna “avere e dare al Paese le giuste priorità”, dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Scegliere è difficile, ma il coraggio e la volontà di decidere non sembrano mancare al nostro presidente del Consiglio”, aggiunge.

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