Rinviata l’udienza per i due marò italiani | Due gigantografie al municipio di Palermo

di Redazione

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Rinviata l’udienza per i due marò italiani | Due gigantografie al municipio di Palermo

| giovedì 31 Luglio 2014 - 09:32

L’udienza prevista oggi al tribunale speciale di New Delhi, nella quale ci si occupa del caso dei due soldati italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stata rinviata al 14 ottobre. Secondo quanto riferisce l’agenzia ANSA alla base del rinvio ci sarebbe un’indisposizione del magistrato che avrebbe dovuto celebrare la seduta del tribunale.

L’istanza era stata presentata davanti al tribunale speciale della “session court” dalla polizia antiterrorismo indiana, Nia. A presiedere la corte il giudice Bharat Parashar che con la sua assenza di oggi ha rimandato di altri mesi la difficile risoluzione che da ormai oltre due anni vedi coinvolti i due fucilieri di marina. La data della nuova udienza è stata fissata così in là nel tempo per via di un calendario saturo per il tribunale nelle settimane a venire. Anche questa volta i due militari italiani non erano presenti in aula.

Da domani a mezzogiorno e fino a lunedì mattina, sulla facciata di palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo, saranno esposte due gigantografie con i volti dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e la scritta a caratteri cubitali: “Liberi”. L’iniziativa è del Consiglio comunale, che intende richiamare l’attenzione sulla sorte dei due militari italiani.

Copie delle gigantografie di Latorre e Girone sono state fornite agli otto consigli di quartiere di Palermo, con l’auspicio che vengano esposte sulle facciate delle loro sedi.

“È un’ottima iniziativa – ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – quella presa dal Consiglio comunale di rilanciare il problema della libertà per i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti dalle autorità indiane da così tanto tempo“.

“Giustamente il Consiglio comunale ha voluto ricordare a tutti noi – ha detto Orlando – la situazione in cui si trovano i due militari italiani. Le istituzioni italiani e quelle internazionali devono fare tutto quanto è in loro potere per far cessare questa assurda prigionia”.

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