Caos Piano Giovani, Scilabra: “Accerteremo le responsabilità”

di Redazione

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Caos Piano Giovani, Scilabra: “Accerteremo le responsabilità”

| martedì 05 Agosto 2014 - 23:27

“Abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato di 800 matching tra giovani e aziende ma non posso nascondere lo sdegno più profondo rispetto alla gestione amministrativa e tecnica dell’iniziativa. Il Piano Giovani rappresenta per i giovani della mia terra una grande opportunità, una piccola speranza di cambiamento che oggi si scontra con l’assoluta inadeguatezza di chi dovrebbe gestire le nostre azioni politiche. Sono stanca di dovermi assumere responsabilità non proprie di chi, come me e altri in questa Sicilia, esercita un ruolo politico e non tecnico”. Lo dice l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra dopo le polemiche nate per il malfunzionamento del sistema informatico che doveva curare la chiusura della seconda finestra della misura del Piano Giovani relativa ai tirocini.

”Tantissime ragazze e tantissimi ragazzi – aggiunge – oggi stanno vomitando la nausea più profonda rispetto a delle Istituzioni che per l’ennesima volta stanno tradendo le loro aspettative. Ma quelle aspettative, cari ragazzi, sono anche le mie. Accerterò le responsabilità di chi oggi ha causato il malfunzionamento delle procedure e farò quanto in mio potere per ripristinare un livello sufficiente di dignità per la Regione Siciliana. Non si può buttare al vento più di un anno di lavoro per incompetenza, superficialità e forse, perchè a questo punto devo pensar male, per un evidente tentativo di ostruzionismo e sabotaggio da parte di più soggetti rispetto alla mia azione politica”.

”Sono un componente del Governo – prosegue – non sono un dirigente di questa amministrazione, non gestisco siti informatici e non mi occupo di bandi. Da troppo tempo i confini del mio ruolo vanno molto al di là del comprensibile e del tollerabile, non sono più disponibile, non lo sono io e non lo sono le tante ragazze e i tanti ragazzi onesti di questa terra. Ho tolto i soldi del Piano Giovani dalle mani di chi in questi ultimi dieci anni ha utilizzato i soldi pubblici per finanziare le proprie campagne elettorali, i propri circoli, le proprie aziende. La formazione siciliana, è giusto saperlo, è costata 5 miliardi di euro negli ultimi dieci anni”.

”Crediamo molto in questo Piano – conclude – perchè rappresenta l’unico piano di investimento sulle giovani generazioni e devo dirle che propria su questa nostra scommessa abbiamo registrato l’interesse dei Ministeri del Governo nazionale e della Commissione Europea: per la prima volta la Sicilia riesce ad ottenere un credito di credibilità, di fiducia, di speranza. Saremo la prima regione del Paese a finanziare le start up sui beni confiscati alla mafia, la prima regione d’Italia ad avviare una misura di finanziamento sui coworking e sui coworkers. Sicuri che al fallimento delle imprese del capitale e della finanza si debba iniziare a costruire un percorso che guardi alla Sharing Economy”.

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