Siria, rapite due giovani volontarie italiane | Quel viaggio per salvare i bambini /FOTO

di Alessia Bellomo

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Siria, rapite due giovani volontarie italiane | Quel viaggio per salvare i bambini /FOTO

| giovedì 07 Agosto 2014 - 10:46

Vanessa Marzullo e Greta Ramelli hanno 21 e 20 anni e da 7 giorni sono sparite ad Aleppo, in Siria, dove si trovavano spinte dalla loro grande passione: cambiare il mondo e aiutare gli altri. Due concetti spesso sviliti dalla società attuale, due frasi che sembrano un pozzo di banalità e che invece per alcune persone rappresentano davvero uno stile di vita. Greta e Vanessa sono delle brave studentesse, delle brave figlie e delle volontarie giovani che non hanno mai trattato la politica, ma sono sempre state vicine al mondo degli aiuti umanitari.

Questo era il terzo viaggio delle due giovani fondatrici della comunità di assistenza sanitaria Horryaty. Tutti fatti per portare medicinali ai bambini siriani: Vanessa e Greta conoscono Roberto Andervill e con lui creano la comunità: Greta è di Gavirate nel Varesotto, Vanessa di Bembrate, nel Bergamasco e per mesi hanno organizzato cene ed eventi per raccogliere i fondi da utilizzare per i viaggi in Siria.

Volevano condividere le sofferenze del popolo siriano e provare ad aiutare. Greta aveva chiesto ad amici e parenti di comprare latte in polvere, materiale medico e altri beni di prima necessità, poi comprava il resto del necessario in Turchia ed entrava in Siria per aiutare la popolazione. L’obiettivo delle due era quello di distribuire kit di pronto soccorso e pacchi alimentari nell’area di confine e aiutare i giovani a praticare interventi di pronto soccorso per le ferite lievi.

Le due sono arrivate in Siria il 28 luglio ed erano dirette ad Aleppo. Secondo alcune testimonianze, nella notte tra il 31 luglio e l’1 agosto, sono state caricate su un furgone dopo che una decina di miliziani armati hanno fatto irruzione verso le 4 del mattino nell’appartamento in cui si trovavano. Già da sabato sera la notizia del rapimento viaggiava su Twitter, ma la Farnesina ha voluto tenere il massimo riserbo fino a ieri quando ha dovuto confermare che “la irreperibilità delle due connazionali”.

L’ultima a parlare con loro è stata Silvia Moroni, presidente della onlus Rose di Damasco, che dal 22 luglio al 31 luglio ha sentito le ragazze per 3 volte. Poi più nulla. “Stiamo indagando, al momento non abbiamo informazioni oltre a quelle della loro scomparsa”, ha detto il rappresentante della Coalizione nazionale siriana Ahmad Ramadan, all’agenzia Adnkronos.

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