L’Iraq crolla nel caos. Dopo che il presidente della Repubblica, Fuad Masum, ha incaricato Haidar al Abadi, esponente sciita, di formare un nuovo governo di riconciliazione e il premier al Maliki però non ha voluto mostrare segni di cedimento sulle dimissioni. Intanto dagli Usa arriva il sostegno alla svolta politica e danno il via libera a nuovi raid aerei contro gli integralisti dell’Isis,

Nicolay Mladenov, inviato dell’Onu a Baghdad, ha allertato al Maliki della possibilità di un colpo di Stato invitando le forze irachene ad astenersi da eventuali interferenze nel processo politico di democrazia della nazione. L’avvertimento è arrivato dopo che nella notte il premier aveva schierato l’esercito e la polizia intorno al cuore politico della capitale, la Zona verde.

Le possibilità per Al Maliki diminuiscono anche dopo lì’abbandono della sua casa da parte dell’Iran. Lo stesso ministro degli esteri di Teheran ha espresso appoggio al nuovo premier designato.

Intanto continua l’avanzata militare del’Isis che ha conquistato la città di Jalawla a 30 chilometri nord est di Baghdad. Ieri erano state perse da parte degli integralisti le città di Makhmur e Guwair, dove hanno combattuto i Peshmerga curdi, appoggiati dai raid aerei americani.

Il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, parte nella giornata di martedì come inviato personale del Papa in Iraq. A diffondere la notizia è l’agenzia Fides dove si legge: “la presenza del cardinale Filoni vuole dimostrare la vicinanza di Papa Francesco a tutte le popolazioni sofferenti e in particolare verso i cristiani”. Mentre domani il Pontefice partirà per la Repubblica Ceca in occasione della Giornata della gioventù dei giovani asiatici di Daejeon.